
Dottore Commercialista, Dottoressa Commercialista
Commercialista
Il DOTTORE COMMERCIALISTA svolge un’attività di servizio e consulenza a imprese o privati per quanto concerne: adempimenti fiscali (ad esempio la compilazione della dichiarazione dei redditi), contabili (ad esempio la tenuta della contabilità e la redazione dei bilanci), diritto societario (ad esempio la costituzione di una società o la definizione dello statuto), diritto fallimentare e del lavoro.
Si ottiene il titolo di DOTTORE COMMERCIALISTA avendo conseguito la laurea magistrale o specialistica e avendo svolto un periodo di praticantato di almeno 18 mesi (vedi NOTA 1) presso un DOTTORE COMMERCIALISTA iscritto all’Albo da almeno 5 anni.
Il PRATICANTE COMMERCIALISTA svolge attività di supporto a quelle del DOTTORE COMMERCIALISTA, non ha potere di firma e non ha la responsabilità diretta sulle attività svolte.
NOTA 1: Il Decreto Legislativo 1 del 24 gennaio 2012 ha portato a 18 mesi la durata del tirocinio professionale, precedentemente fissata a 3 anni. Almeno 12 mesi del tirocinio devono essere svolti dopo il conseguimento della laurea magistrale. Si consulti il sito di unito: https://www.unito.it/didattica/esami-di-stato/dottore-commercialista/requisiti-lammissione
Quali norme regolano la professione
La norma di riferimento per il DOTTORE COMMERCIALISTA è il D.Lgs. 139/2005 (per le parti non toccate da questo decreto, si fa riferimento al D.Lgs. 327/1995 che sarà valido fino all’emanazione del nuovo regolamento), che oltre ad indicare le attività oggetto della professione, disciplina il percorso di formazione e le modalità di accesso alla professione (Sezione II - artt. 40-48) (vedi NOTA 1 alla sezione CHI É).
Per quanto riguarda l’Albo professionale, la Circolare n. 6/2008 regolamenta la formazione dell’”Albo Unico” dei Dottori commercialisti (sezione A) e degli Esperti contabili (sezione B). L’Albo Unico è il risultato dalla fusione dell’Albo dei Dottori Commercialisti e dell’Albo dei Ragionieri e Periti Commerciali. Pertanto attualmente risultano iscritti all’Albo Dottori Commercialisti e Ragionieri Commercialisti.
È stato predisposto un Codice deontologico a cura del CNDCEC - Consiglio Nazionale Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili, scaricabile dal sito dell’Ordine Dottori Commercialisti di Torino alla pagina: https://www.odcec.torino.it/norme_e_regolamenti/codice_deontologico
In attuazione alla convenzione quadro siglata il 13 ottobre 2010 fra il Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca e il CNDCEC, il 27 maggio 2015 è stata siglata la Convenzione tra l’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Ivrea, Pinerolo, Torino e l’Università degli Studi di Torino – Dipartimento di Management e Dipartimento di Scienze Economico-Sociali e Matematico-Statistiche, in base al quale le parti si impegnato a disciplinare i contenuti dei corsi di laurea triennali e specialistici per l’accesso all’esercizio della professione e le modalità di svolgimento del tirocinio professionale di cui all’art. 6 del DM 7 agosto 2009 n. 143 (Regolamento del tirocinio professionale per l’ammissione all’esame di abilitazione all’esercizio della professione di dottore commercialista e di esperto contabile) (vedi NOTA 1 alla sezione CHI É).
Livello EQF
VII livello del Quadro Europeo delle Qualifiche, corrispondente al secondo ciclo dei titoli accademici
Che cosa fa
Attività | Descrizione |
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Supporta le aziende clienti nelle fasi di start up o di riorganizzazione | individuando le soluzioni organizzative, fiscali e legali più idonee ed espletando gli adempimenti amministrativi necessari (iscrizione delle nuove imprese ai registri pubblici, quali ad esempio Uffici Iva, Camera di Commercio, Inps, ecc.) |
Tiene la contabilità del cliente |
nei casi in cui questa attività sia delegata allo studio commercialista. Si occupa della tenuta e dell’aggiornamento dei registri contabili, gestisce il rapporto con l’Agenzia delle Entrate (ad esempio nel caso di piccole divergenze di dati). La tenuta della contabilità è finalizzata alla compilazione della dichiarazione dei redditi e alla redazione del bilancio di esercizio; entrambe le attività richiedono di affrontare preventivamente le problematiche fiscali connesse all’attività del cliente |
Presta consulenze alle aziende in campo fiscale-tributario | informa il cliente sulle variazioni normative e consiglia strategie fiscali; controlla il bilancio d’esercizio e le situazioni infra annuali; segue la redazione della dichiarazione dei redditi |
Pianifica ed esegue le dichiarazioni dei redditi per le persone fisiche | analizza le situazioni familiari ed elabora idonei tax planning (piani di tassazione) finalizzati a ridurre il prelievo fiscale e tutelare il patrimonio del cliente |
Effettua la revisione e formula giudizi sui bilanci di imprese ed enti pubblici o privati* | svolge un’attività affine a quella svolta dal Revisore Legale |
Effettua la liquidazione di aziende, patrimoni, singoli beni* | ad esempio per società sottoposte a procedura fallimentare. In questi casi agisce in qualità di curatore |
Rappresenta imprese ed enti davanti agli organi della giurisdizione tributaria* | (commissioni tributarie provinciali e regionali), che affrontano le controversie relative ad ogni genere di tributo |
Effettua valutazioni di aziende* | nei casi in cui si stia trattando per l’acquisto, la cessione, la divisione di un’attività economica |
* attività che richiedono molti anni di esperienza
Dove lavora? Ambienti e organizzazione
Il DOTTORE COMMERCIALISTA può lavorare in:
Studio proprio o Studi associati come libero professionista
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Aziende medio-grandi
| private o pubbliche
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Aziende del settore pubblico
| quali ad esempio presso l’Agenzia delle Entrate
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Associazioni di categoria
| Associazioni che rappresentano gli interessi di un determinato tipo di attività economiche (es. gli artigiani, i commercianti, le aziende metal meccaniche, ecc.)
|
Gli Studi dei Dottori Commercialisti possono ospitare uno o più professionisti. In questo caso i professionisti organizzano il lavoro dello studio in particolare in relazione a:
- gestione della clientela: seguire i clienti come studio o come singolo professionista
- aree di attività: per tipologia di cliente o per settore economico La scelta di creare un’Associazione può essere dettata dalla necessità di abbassare i costi di gestione dell’attività (locali, segreteria,…).
Nelle medie e grandi aziende, il DOTTORE COMMERCIALISTA può ricoprire ad esempio la carica di Direttore Amministrativo. Nel caso dell’azienda privata, può mantenere l’iscrizione all’Albo. Se opera nel settore pubblico l’iscrizione all’Albo viene a cadere se così è definito nello specifico regolamento della struttura pubblica in cui lavora.
Le Associazioni di categoria rappresentative dei datori di lavoro (es. artigianato, l’industria, agricoltura, commercio, ecc.), possono fornire ai propri associati servizi di tenuta della contabilità e di consulenza specialistica avvalendosi della competenza di DOTTORI COMMERCIALISTI direttamente loro dipendenti o consulenti.
Quali sono le condizioni di lavoro?
Il DOTTORE COMMERCIALISTA può lavorare come:
- libero professionista con Partita Iva in uno studio proprio o in associazione;
- come dipendente oppure come consulente esterno in aziende private.
Per i giovani PRATICANTI COMMERCIALISTI, il Consiglio Nazionale Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili consiglia l’attivazione di una borsa di studio, tuttavia non esistono disposizioni specifiche: il DOTTORE COMMERCIALISTA e il Praticante definiscono liberamente come formalizzare la relazione.
Il PRATICANTE COMMERCIALISTA si relaziona con:
- il suo responsabile – DOTTORE COMMERCIALISTA,
- gli eventuali collaboratori del DOTTORE COMMERCIALISTA,
- con i clienti del Professionista presso cui svolge i tirocinio, a seconda dell’esperienza maturata e dell’organizzazione del lavoro stabilita dal responsabile.
Anche nel caso di studi associali il PRATICANTE COMMERCIALISTA fa riferimento unicamente al DOTTORE COMMERCIALISTA che gli permette di svolgere il tirocinio. Le attività affidate al PRATICANTE COMMERCIALISTA sono inizialmente quelle di base, strettamente operative, prevalentemente legate al servizio di gestione della contabilità e all’espletamento degli adempimenti amministrativi.
Con il passare del tempo ed l’acquisizione di maggiore esperienza i compiti affidatigli divengono sempre più complessi.
L’attività del DOTTORE COMMERCIALISTA è strettamente vincolata alle scadenze legislative. Ci sono, infatti, periodi di intenso lavoro che possono comportare il prolungamento dell’orario lavorativo.
Ecco alcuni esempi:
- chiusure di bilancio: dicembre - gennaio
- dichiarazioni dei redditi (acconti e saldi): mesi estivi e novembre
- dichiarazioni IVA
Attività e competenze
ATTIVITÀ | COMPETENZE | RISULTATI |
---|---|---|
Supporta le aziende clienti nelle fasi di start up o di riorganizzazione |
| Avvio di una nuova impresa |
Tiene la contabilità del cliente |
| Dichiarazione dei redditi Bilancio d’esercizio |
Presta consulenze alle aziende in campo fiscale-tributario |
| Piano di gestione fiscale-tributaria dell’azienda cliente |
Pianifica ed esegue le dichiarazioni dei redditi per le persone fisiche |
| Tax Planning Dichiarazione dei redditi compilata |
Effettua la revisione e formula giudizi sui bilanci di imprese ed enti pubblici o privati |
| Relazione del Revisore Legale e/o di altro soggetto/società di revisione” inclusiva del “giudizio sul bilancio” |
Effettua la liquidazione di aziende, patrimoni, singoli beni | Le attività svolte in qualità di curatore, nel caso di società sottoposte a procedura fallimentare, sono:
| Relazione sulle cause e circostanze del fallimento Relazione semestrale sulle attività svolte e sulla gestione di incassi ed esborsi |
Rappresenta imprese ed enti davanti agli organi della giurisdizione tributaria |
| Rappresentanza |
Effettua la valutazione delle aziende | Raccoglie tutta la documentazione relativa all’azienda di cui deve effettuare la valutazione Applica il metodo patrimoniale o reddituale o il metodo misto per la valutazione aziendale Metodo patrimoniale: il valore dell’azienda coincide con l’investimento netto che sarebbe necessario ad avviare una nuova impresa, con una struttura patrimoniale identica a quella oggetto di valutazione Metodo reddituale: il valore dell’azienda è funzione della sua capacità di generare reddito Metodo misto: il valore dell’azienda viene espresso sia in funzione del patrimonio sia in funzione del reddito | Stima del valore aziendale |
Quali conoscenze è necessario avere?
Conoscenze specialistiche
- Bilancio IAS/IFRS
- Bilancio d’esercizio civilistico (IV direttiva CEE)
- Bilancio consolidato
- Norme tributarie, fiscali e giuridiche dell’Unione Europea
- Tecniche di analisi di bilancio
- Standard internazionale di sistemi di contabilità e reporting
- Revisione legale dei conti
Conoscenze generali
- Diritto commerciale
- Diritto tributario
- Elementi di diritto civile
- Economia aziendale e Ragioneria generale ed applicata
- Organizzazione aziendale
- Lingua inglese (specialmente nel caso di DOTTORE COMMERCIALISTA specializzato in estero, oppure per chi ad esempio si occupa di bilanci consolidati con aziende straniere)
In base al DECRETO LEGISLATIVO 27 gennaio 2010 , n. 39, art. 4, l'esame di idoneità professionale ha lo scopo di accertare il possesso delle conoscenze teoriche necessarie all'esercizio dell'attività di revisione legale e della capacità di applicare concretamente tali conoscenze e verte in particolare sulle seguenti materie:
- contabilità generale;
- contabilità analitica e di gestione;
- disciplina del bilancio di esercizio e del bilancio consolidato;
- principi contabili nazionali e internazionali;
- analisi finanziaria;
- gestione del rischio e controllo interno;
- principi di revisione nazionale e internazionali;
- disciplina della revisione legale;
- deontologia professionale ed indipendenza;
- tecnica professionale della revisione;
- diritto civile e commerciale;
- diritto societario;
- diritto fallimentare;
- diritto tributario;
- diritto del lavoro e della previdenza sociale;
- informatica e sistemi operativi;
- economia politica, aziendale e finanziaria;
- principi fondamentali di gestione finanziaria;
- matematica e statistica.
Che cosa deve saper fare?
Abilità specialistiche principali
- Applicare tecniche di pianificazione di contabilità
- Utilizzare software di contabilità tributaria e fiscale
- Applicare procedure e tecniche di registrazione documenti contabili
- Applicare tecniche di pianificazione delle attività
Abilità generali principali
- Eseguire le operazioni di chiusura e applicare le metodologie di redazione del bilancio nel rispetto delle norme civilistiche e fiscali
- Adottare tecniche per la riclassificazione del bilancio, l’elaborazione e il calcolo di indici di bilancio
- Saper riclassificare costi, ricavi e profitti
- Saper riconoscere eventuali anomalie e discordanze nella trattazione dei dati amministrativi contabili
- Utilizzare le scritture di assestamento per passare dai valori di conto ai valori di bilancio e applicare principi di valutazione in sede di predisposizione del bilancio d’esercizio
- Reperire le informazioni contabili e fiscali aventi rilevanza per la gestione aziendale e rielaborarle in modo critico in funzione degli interessi aziendali
- Essere aggiornati sulle normative fiscali e sul loro impatto sull’andamento economico finanziario aziendale (che richiede il sapersi districare tra normative nuove, saperle cercare, studiare, applicare)
- Redigere resoconti informativi sulla situazione contabile attuale e futura evidenziando vantaggi, svantaggi e rischi connessi a specifiche operazioni prospettate dalla direzione aziendale
Quali comportamenti lavorativi deve sviluppare?
Accuratezza
operare con precisione, minimizzando gli errori e ponendo una costante attenzione alla qualità e al controllo dei risultati del lavoro
Affidabilità
mostrare integrità ed essere responsabili di se stessi, agire eticamente, essere irreprensibili, costruire intorno a se un clima di fiducia, ammettere i propri errori, rispettare gli impegni assunti
Autocontrollo-Gestione dello stress
Autocontrollo-Gestione dello stressmantenere un adeguato controllo emotivo, essere consapevoli dei propri punti di forza e debolezza, dei propri valori e obiettivi, mantenere la concentrazione anche sotto pressione o in situazioni incerte o impreviste
Flessibilità-Adattabilità
modificare comportamenti e schemi mentali in funzione delle esigenze del contesto lavorativo, sapersi adattare ai cambiamenti e alle emergenze, lavorare efficacemente in situazioni differenti e/o con diverse persone o gruppi
Orientamento al cliente/utente
anticipare, riconoscere e soddisfare le esigenze del cliente interno/esterno e predisporre soluzioni personalizzate, efficaci e soddisfacenti dal punto di vista della qualità del servizio reso
Percorso formativo formale
NOTA 2: Quanto contenuto in questa sezione resta valido fino a quando verranno introdotti i cambiamenti conseguenti al Decreto Legislativo 1 del 24 gennaio 2012. In base ad esso, il tirocinio professionale (= praticantato) viene portato dagli attuali 3 anni ai 18 mesi. Notizie aggiornate verranno tempestivamente comunicate dall’Ordine dei Dottori Commercialisti di Ivrea, Pinerolo, Torino (contattare la segreteria) e dalla Facoltà di Economia.
È possibile sostenere l’esame di Stato per l’abilitazione alla professione di DOTTORE COMMERCIALISTA solo dopo aver svolto 18 mesi di praticantato presso lo studio di un Dottore Commercialista iscritto all’Albo da almeno 5 anni e che abbia assolto l’obbligo di formazione professionale continua nell’ultimo triennio.
In seguito alla Convenzione del 27 maggio 2015 siglata tra l’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Ivrea, Pinerolo, Torino e l’Università degli Studi di Torino – Dipartimento di Management e Dipartimento di Scienze Economico-Sociali e Matematico-Statistiche gli iscritti a un corso di laurea magistrale/specialistica tra LM-77 e LM-56 possono svolgere sei mesi del tirocinio professionale nel corso dell'ultimo anno di studi finalizzato all’acquisizione della laurea magistrale o specialistica se hanno:
- una laurea triennale nella classe delle lauree L18 o L33
- una laurea triennale in classi di laurea diverse da quelle indicate alla lettera a), purché comino i debiti formativi richiesti dall’Ordinamento didattico per l’accesso alle lauree magistrali convenzionate
In questo modo vengono ottimizzati i tempi per l’accesso all’esercizio della professione in quanto sei dei diciotto mesi di tirocinio possono essere svolti durante la laurea magistrale.
Il tirocinio, anche sotto forma di stage inclusi nei piani di studi, è svolto presso un dottore commercialista o ragioniere commercialista, ovvero sotto la sorveglianza diretta di un professionista iscritto nella sezione A. L’Ordine territoriale coordina attività a carattere formativo professionale, anche promuovendo ricerche, studi ed attività di approfondimento delle tematiche oggetto della professione.
Le sessioni di Esame di Stato sono due all’anno e le materie previste sono indicate nell’art. 4 del decreto legislativo 39 del 2010, riportate nella scheda “Conoscenze specialistiche”.
La Convenzione quadro dell’ottobre 2010 tra Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (Miur) e il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili, consente l’esonero dalla prima prova dell’esame di Stato per l’accesso alla sezione A dell’Albo dei dottori commercialisti e degli esperti contabili e fissa le condizioni minime che consentono l’esonero dalla prima prova dell’esame di Stato per l’accesso alla sezione B.
Superato l’esame di Stato, chi intende esercitare la professione deve iscriversi all’Albo professionale presso l’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili del circondario di residenza o domicilio. Qualora il periodo di praticantato venga svolto presso un Dottore Commercialista anche iscritto al Registro dei Revisori Contabili, una volta superato l’esame per l’iscrizione all’Albo dei Dottori Commercialisti si è abilitati anche a essere iscritti al Registro dei Revisori Contabili (è necessario iscriversi al registro dei praticanti con sede a Roma e poi chiedere l’iscrizione al registro stesso).
Ogni provincia piemontese ha un suo Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili. Esiste, inoltre, un coordinamento degli Ordini di Piemonte e Valle d’Aosta.
Per i Praticanti Commercialisti e i Neo Abilitati è utile consultare il sito dell’Unione Giovani Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Torino, che fornisce supporto:
- ai Praticanti durante il periodo di tirocinio triennale
- ai Neo abilitati per gestire al meglio la fase di avvio dell’attività professionale
Percorso formativo consigliato
- Amministrazione e controllo aziendale (LM-77)
- Amministrazione e gestione digitale delle aziende (LM-77)
- Business Administration (LM-77)
- Finanza aziendale e mercati finanziari (LM-77)
L’aggiornamento continuo è indispensabile per l’esercizio della professione, in quanto gran parte della normativa che il DOTTORE COMMERCIALISTA deve conoscere muta costantemente (leggi finanziarie, norme comunitarie, riordini in materia fiscale). A questo scopo il Consiglio Nazionale Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili richiede gli iscritti a maturare, nell’arco di un triennio, crediti acquisibili partecipando a corsi organizzati:
- dall’Ordine
- da enti accreditati dall’Ordine
Come si sviluppa la carriera?
Le attività di ingresso svolte da un PRATICANTE COMMERCIALISTA sono prettamente operative.
Una volta superato l’esame di Stato, il PRATICANTE COMMERCIALISTA acquisisce la qualifica di “Abilitato Dottore commercialista” e dopo l’iscrizione all’Ordine di “Dottore Commercialista”. A questo punto può iniziare un’attività in proprio. Sovente, tuttavia, continua a lavorare, con Partita Iva, presso lo studio nel quale ha svolto il tirocinio, fino a che l’esperienza acquisita ed il portafoglio clienti sono tali da consentirgli di mettersi in proprio o associarsi ad altri professionisti.
In generale, acquisite le basi per l’esercizio della professione, l’attività tende a specializzarsi su contenuti specifici.
La carriera può evolvere con l’assunzione presso aziende private o pubbliche con funzioni di responsabilità o con l’apertura di un’attività in proprio, non in forma associata.