
Biochimico, Biochimica
Il BIOCHIMICO è colui che studia le reazioni chimiche complesse che sono alla base dei meccanismi di mantenimento della vita. Analizza e interpreta i processi molecolari e cellulari che hanno luogo in tutti gli organismi viventi (batteri, piante, animali ed esseri umani) al fine di migliorare la sicurezza e la qualità dei cibi, dei farmaci o dei prodotti usati in agricoltura e dei rispettivi processi produttivi. Può anche intervenire per modificare e migliorare i catalizzatori enzimatici coinvolti nei processi biochimici (ingegneria proteica, ingegneria metabolica) al fine di ottenere prodotti biotecnologici innovativi. Opera in un ambito di interfaccia tra la biologia e la chimica con una particolare rilevanza per le cosiddette bio-based industries (agro-alimentare, farmaceutica, chimica verde e bioenergia). Inoltre, in ambito più strettamente clinico, studia i meccanismi molecolari delle patologie, con particolare attenzione alle principali macromolecole coinvolte (proteine, acidi nucleici) fondamentali per la diagnosi, la prognosi e la cura delle principali patologie.
Quali norme regolano la professione
L’abilitazione alla professione è disciplinata dall'iscrizione all'Ordine dei Biologi in applicazione alla Legge 396/67 e al DPR 328/2001.
Va segnalato tuttavia che l’iscrizione all’Ordine dei Biologi è richiesta soltanto per alcune attività lavorative, che prevedono l’assunzione di responsabilità legale sui risultati analitici o di ricerca.
Requisito per l'accesso all'Ordine Nazionale dei Biologi è costituito dal possesso di un titolo accademico valido per sostenere l'esame di Stato di abilitazione alla professione di Biologo, ai sensi del D.P.R. n. 328/01, e dal conseguimento dell'abilitazione stessa.
Nell'albo professionale dell'Ordine dei Biologi sono, tuttavia, istituite due sezioni:
SEZIONE A: "Sezione dei biologi", cui si accede, previo esame di Stato, con una delle lauree magistrali delle seguenti classi:
Classe LM-6 Biologia
Classe LM-7 Biotecnologie agrarie
Classe LM-8 Biotecnologie industriali
Classe LM-9 Biotecnologie mediche, veterinarie e farmaceutiche
Classe LM-61 Scienze della nutrizione umana
Classe LM-75 Scienze e tecnologie per l''ambiente e il territorio
SEZIONE B: "Sezione dei biologi juniores” cui si accede, previo esame di Stato, con un titolo di laurea di primo livello in queste classi:
Classe L-2 - Biotecnologie;
Classe L-13 - Scienze biologiche;
Classe L-32 - Scienze e tecnologie per l'ambiente e la natura.
L’Ordine Nazionale dei Biologi ha elaborato un codice deontologico per l’esercizio della professione di Biologo (approvato dal Consiglio dell’Ordine con delibera n. 271 del 24 gennaio 2019) http://www.onb.it/2019/01/30/nuovo-codice-deontologico-con-nota-di-accompagnamento/
Con la Legge 3/2018 la professione del Biologo è entrata inoltre a far parte delle Professioni Sanitarie.
Livello EQF
VII livello del Quadro Europeo delle Qualifiche, corrispondente al secondo ciclo dei titoli accademici
Dove lavora? Ambienti e organizzazione
Il BIOCHIMICO può lavorare in:
Enti pubblici | Laboratori Universitari, Laboratori di Centri di Ricerca (es. C.N.R), dogane e Ministero dell'Interno e della Difesa (Polizia scientifica, Nucleo Anti-Sofisticazioni, ecc.) |
Aziende private | che operano prevalentemente nel settore chimico, farmaceutico e agroalimentare e biotecnologico |
Laboratori (pubblici o privati) | sempre più specializzati per settore e spesso in convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale come alcuni laboratori ospedalieri di chimica clinica e di analisi cliniche e ambientali |
Quali sono le condizioni di lavoro?
I BIOCHIMICI sono prevalentemente assunti come lavoratori dipendenti, in particolare nel comparto industriale. Nelle società private inizialmente possono essere proposti contratti di collaborazione e solo in un secondo tempo un contratto a tempo indeterminato. Possono, tuttavia, essere consulenti per la ricerca nel settore pubblico e privato.
L’accesso al pubblico impiego avviene con il superamento di un concorso.
Il grado di autonomia professionale e le possibilità di carriera variano in funzione dell’attività svolta.
AZIENDE PRIVATE
I BIOCHIMICI operano in stretta collaborazione con diverse aree aziendali: Produzione, Qualità, Sicurezza e Ricerca e Sviluppo. Svolgono prove pratiche e sperimentazioni che mirano a verificare la possibilità di ottenere cibi, farmaci e prodotti agricoli migliori e ad ottimizzare i processi produttivi con minore impatto ambientale e maggiore sostenibilità energetica.
LABORATORI (pubblici o privati)
In laboratori più strettamente sanitari e di ricerca medica, il BIOCHIMICO lavora con genetisti e medici per condurre test volti a individuare patologie, disturbi genetici e altre anomalie.
Nei laboratori che si specializzano nella ricerca industriale, la figura del BIOCHIMICO, grazie anche alle sue competenze trasversali, interagisce con chimici, ingegneri, impiantisti, chimici-farmaceutici, fisici, ecc.
Indipendentemente dal contesto in cui sono inseriti, i BIOCHIMICI lavorano prevalentemente in laboratori dotati di apparecchi sofisticati. Le misurazioni delle biomolecole si effettuano con metodi indiretti spesso basati sulla spettroscopia (radiazioni elettromagnetiche) e non è possibile alcun tipo di osservazione diretta con le comuni tecniche microscopiche (incluso il microscopio elettronico) delle molecole biologiche più importanti. La risoluzione tridimensionale delle macromolecole con cui lavora il biochimico è possibile solo grazie alla cristallografia e alle radiazioni di sincrotrone e al NMR (tecnica spettroscopica) e spesso ci si basa su modelli computerizzati per progettare gli esperimenti. Siccome le macromolecole biologiche sono in scala nanometrica, i BIOCHIMICI sono di fatto dei NANOBIOTECNOLOGI.
L’orario di lavoro è solitamente di 36-40 ore/settimana ed è spesso richiesta una certa flessibilità.
L'attività si svolge prevalentemente in laboratori dove è possibile essere esposti a sostanze chimiche e/o biologiche anche pericolose, pertanto deve conoscere e rispettare la normativa in materia di sicurezza, utilizzando correttamente gli appositi dispositivi di protezione individuale.
Attività e competenze
Le attività variano a seconda del campo di impiego e possono essere attività di ricerca pura o applicata o attività di analisi campionarie come quelle previste dalla normativa sul Controllo di qualità e sulla Sicurezza degli ambienti.
ATTIVITÀ | COMPETENZE |
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Pianificazione e coordinamento delle attività di ricerca sulla base delle indicazioni del committente che può essere esterno o interno, nel caso in cui il laboratorio sia all’interno dell’azienda |
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Sperimentazione e validazione in laboratorio - eseguendo test ed analisi per scoprire la composizione chimica degli organismi, isolare e identificare ormoni, enzimi, vitamine, allergeni; studiare gli effetti di alimenti, farmaci, ormoni, vitamine, minerali, enzimi su tessuti e processi vitali di organismi viventi; studiare le modalità di sviluppo delle cellule |
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Valutazione del rischio biologico e definizione dei criteri di qualità - si tratta sempre di eseguire analisi, ma con l’obiettivo non tanto di sperimentare, quanto di verificare e certificare lo standard di riferimento della qualità dei prodotti e dell’ambiente |
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Divulgazione dei risultati dei lavori fatti - a seconda dell’ambito professionale in cui lavora, redige rapporti di ricerca, articoli scientifici o documentazione burocratico-amministrativa o produce referti. Partecipa a convegni, seminari e gruppi di lavoro esponendo i risultati dei propri lavori. |
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Quali conoscenze è necessario avere?
Conoscenze specialistiche
- Biochimica descrittiva delle macromolecole e metabolica
- enzimologia e biocatalisi
- ingegneria proteica
- Ingegneria metabolica
- biochimica metabolica di organismi di interesse industriale
- bioreattori e processi fermentativi
- proteomica
- Chimica organica, Chimica analitica e Chimica Biologica Metabolica
- Chimica fisica
- Biomonitoraggio
- Fondamenti di Chemiometria
Conoscenze generali
- Matematica, Informatica, Statistica
- Standard di qualità
- Normativa UNI EN ISO
- Normativa in materia di sicurezza sul lavoro e ambiente
- Normativa ambientale regionale, nazionale e comunitaria, sulla gestione dei rifiuti e degli scarichi civili e produttivi
- Procedure e standard amministrativo burocratici della Pubblica Amministrazione
- Lingua straniera (Livello Tecnico Scientifico)
Che cosa deve saper fare?
Abilità specialistiche principali
- Applicare principi di bio-separazione
- Applicare tecniche di identificazione di sostanze biochimiche
- Applicare tecniche di saggio delle attività enzimatiche
- Applicare metodiche e tecniche di analisi di laboratorio
- Applicare metodiche e tecniche di analisi statistica dei risultati numerici
- Applicare criteri di valutazione dei tempi di esecuzione di un’analisi di laboratorio
- Applicare criteri di valutazione degli strumenti, delle tecniche e delle metodologie necessarie per l’esecuzione di un’analisi di laboratorio e la valutazione dei risultati
- Applicare tecniche di biomonitoraggio
- Applicare tecniche di rappresentazione dei processi e metodi per ottimizzarli
Abilità generali principali
- Applicare tecniche di verifica delle procedure e delle normative
- Applicare procedure di redazione di relazioni tecniche su interventi effettuati
- Applicare standard di qualità e sicurezza
- Applicare tecniche di comunicazione scientifica
- Applicare tecniche di redazione di report di ricerca
- Utilizzare dispositivi di protezione individuale
Quali comportamenti lavorativi deve sviluppare?
Accuratezza
operare con precisione, minimizzando gli errori e ponendo una costante attenzione alla qualità e al controllo dei risultati del lavoro
Collaborazione-Cooperazione
lavorare in modo costruttivo e in sinergia per il raggiungimento degli obiettivi comuni, condividere progetti, informazioni e risorse
Logica-Pensiero analitico
comprendere le situazioni, scomponendole nei loro elementi costitutivi, individuando relazioni e sequenze cronologiche e valutare le conseguenze in una catena di cause ed effetti
Pensiero concettuale
riconoscere modelli astratti o rapporti fra situazioni complesse, definendo problemi anche mediante l’uso di metafore e analogie; ricomporre idee, questioni e osservazioni in concetti; identificare aspetti chiave di situazioni complesse
Percorso formativo formale
Per quanto riguarda i percorsi formativi, il BIOCHIMICO trova migliore definizione a livello europeo (in particolare nel Regno Unito) e oltre oceano, piuttosto che in Italia. In Italia, infatti, non esiste un corso di laurea specifico e la professionalità del BIOCHIMICO è associata a lauree di primo livello come Biologia e Biotecnologie e di secondo livello come lauree magistrali in Biologia molecolare e Biotecnologie industriali.
Percorso formativo consigliato
- Biotechnological and Chemical Sciences in Diagnostics (LM-8 & LM-54)
- Biotecnologie (L-2)
- Biotecnologie mediche (LM-9)
- Molecular biotechnology (LM-9)
- Scienze biologiche (L-13)
- Scienze degli alimenti e della nutrizione umana (LM-61)
Sebbene non sia esplicitamente richiesto dalle Aziende Private, è consigliabile essere iscritti all'Ordine dei Biologi. L’abilitazione alla professione è disciplinata dall'iscrizione all'Ordine dei Biologi in applicazione alla Legge 396/67 e al DPR 328/2001. Requisito per l'accesso all'Ordine Nazionale dei Biologi è costituito dal possesso del titolo accademico (la laurea in Scienze Biologiche ed, ai sensi del D.P.R. n. 328/01, alcuni altri titoli accademici) valido per sostenere l'esame di Stato di abilitazione alla professione di biologo, e dal conseguimento dell'abilitazione stessa.
Esiste un’unica figura di biochimico con riconoscimento formale che è il BIOCHIMICO CLINICO. Per essere un biochimico clinico è necessaria un’ulteriore specializzazione successiva alla laurea magistrale. L’accesso alla specializzazione è a numero chiuso, ma aperta a differenti corsi di laurea, tra i quali medicina e biologia.
Come si sviluppa la carriera?
Nell’arco della sua carriera il BIOCHIMICO può ampliare le proprie responsabilità rispetto alle funzioni di coordinamento.
Inoltre, se iscritto all’Albo, può lavorare autonomamente come consulente.