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Professioni

Ortottista assistente di oftalmologia

Ortottista

L’ORTOTTISTA ASSISTENTE IN OFTALMOLOGIA è il professionista sanitario specializzato nella diagnosi dello strabismo e del suo trattamento, nella prevenzione, valutazione e riabilitazione visiva dei disturbi motori e sensoriali della visione. Effettua le tecniche di semeiologia strumentale-oftalmologica.

Opera su prescrizione del medico.

È responsabile dell'organizzazione, della pianificazione e della qualità degli atti professionali svolti nell'ambito delle proprie mansioni, mentre la refertazione degli esami realizzati è di responsabilità del Medico Oculista. Realizza la diagnosi e il trattamento di alcune patologie del sistema visivo.

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Quali norme regolano la professione

La professione di ORTOTTISTA ASSISTENTE IN OFTALMOLOGIA può essere esercitata da chi è iscritto all'albo della professione sanitaria di ortottista e assistente di oftalmologia (Legge 3/2018 e DM 13 marzo 2018). Per iscriversi all'albo è necessario aver conseguito la laurea triennale in Ortottica ed assistenza oftalmologica, la cui prova finale ha valore abilitante.

Gli ambiti di competenza dell’ ORTOTTISTA ASSISTENTE IN OFTALMOLOGIA vengono definiti da:

Inoltre, in analogia alle altre professioni sanitarie, costituiscono normativa di riferimento professionale:

  • legge 26 febbraio 1999, n. 42, che prevede disposizioni in materia di professioni sanitarie
  • legge del 10 Agosto 2000, n. 251, che disciplina le professioni sanitarie infermieristiche, tecniche, della riabilitazione, della prevenzione, nonché la professione ostetrica.
  • legge del 11 gennaio 2018, n. 3, per il riordino delle professioni sanitarie.

Come le altre Professioni Sanitarie, l’ORTOTTISTA ASSISTENTE IN OFTALMOLOGIA è inserito all'interno del programma di formazione continua in Medicina (ECM) che definisce l’obbligo di aggiornamento professionale post-laurea.

Nei Paesi europei la libera circolazione degli ORTOTTISTI ASSISTENTI IN OFTALMOLOGIA è garantita dalla normativa vigente (Direttiva 2005/36/EC sul riconoscimento delle qualifiche professionali e Direttiva 2013/55/UE).

Livello EQF

VI livello del Quadro Europeo delle Qualifiche, corrispondente al primo ciclo dei titoli accademici

Dove lavora? Ambienti e organizzazione

L’ORTOTTISTA ASSISTENTE IN OFTALMOLOGIA può lavorare in:

STRUTTURE SANITARIE PUBBLICHE 

Ospedali e ambulatori sul territorio, ambulatori medici e/o ambulatori polispecialistici, servizi di prevenzione

STRUTTURE SANITARIE PRIVATE

Private, Private accreditate o convenzionate, servizi di prevenzione

CENTRI DI NEUROFISIOPATOLOGIA INFANTILE

 

CENTRI DI RIABILITAZIONE

 

SERVIZI DI MEDICINA LEGALE E DEL LAVORO

 

ISTITUTI PER IPOVEDENTI

 

ISTITUTI DI NEUROPSICHIATRIA INFANTILE

 

STUDI PROFESSIONALI INDIVIDUALI ASSOCIATI

 

 

Quali sono le condizioni di lavoro?

L’ORTOTTISTA ASSISTENTE IN OFTALMOLOGIA opera in regime di dipendenza o libero professionale.

 

Nelle strutture sanitarie pubbliche l’attività viene svolta in regime di dipendenza (contratto di 36 ore settimanali a tempo pieno, oppure part-time) o come libero professionista o ancora prestando consulenze saltuarie.

 

Nelle strutture sanitarie private o all’interno di ambulatori privati l’attività viene svolta per lo più come libero professionista con rapporti continuativi o attraverso consulenze per periodi limitati di tempo. Sono possibili anche contratti di dipendenza.

 

All’ ORTOTTISTA ASSISTENTE IN OFTALMOLOGIA è richiesta la capacità di stabilire e mantenere relazioni con il paziente, con la famiglia, con il contesto sociale e con gli altri operatori. In particolare l’ ORTOTTISTA ASSISTENTE IN OFTALMOLOGIA si rapporta con i bambini, per quanto riguarda la valutazione e la riabilitazione dello strabismo, mentre per l’assistenza oftalmologica l’utenza è adulta, spesso geriatrica.

Si occupa anche dei bambini diversamente abili o dei bambini con disturbi comportamentali.

Interviene nella riabilitazione di pazienti con DSA, in equipe multidisciplinari con logopedisti, psicologi, terapisti della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva, ortopedici, ecc.

Attività e competenze

L’ORTOTTISTA ASSISTENTE IN OFTALMOLOGIA deve essere in grado di:

ATTIVITA'

COMPETENZE

Raccolta e analisi del bisogno del paziente

  • raccogliere informazioni oggettive e soggettive dal paziente (anamnesi) avvalendosi di strumenti standardizzati, colloqui e osservazioni al fine di identificare i bisogni diagnostico strumentali e riabilitativi della persona
  • prendere visione e comprendere la documentazione medica, anche in collaborazione con altri specialisti
  • comprendere ed applicare la codificazione dello stato di salute secondo l'International Code of Function

Realizzazione degli esami

  • descrivere al paziente gli esami che verranno eseguiti, accertandosi che siano compresi e ottenendo un consenso verbale alla realizzazione degli esami stessi
  • valutare e preparare il setting diagnotico/riabilitativo adeguato, atto a garantire le migliori condizioni possibili sia per il paziente, sia per l’operatore
  • eseguire accuratamente gli esami e valutare la qualità degli esami eseguiti in relazione al livello di partecipazione del paziente
  • descrivere adeguatamente l’esito degli esami da sottoporre alla refertazione del medico
  • proporre al medico e confrontarsi su eventuali ulteriori esami
  • comunicare al paziente e alla famiglia l’esito dell’esame e le proposte di possibili fasi successive, accertandosi che siano correttamente compresi e dando consigli e informazioni
  • comprendere, affrontare e gestire gli eventi patologici che richiedono l'intervento diagnostico e/o riabilitativo

Realizzazione della visita ortottica

  • effettuare la visita ortottica, comprensiva dello studio del visus, della motilità oculare e del cover-test (atto a valutare lo strabismo)

Valutazione dello strabismo

  • effettuare la valutazione neuro-oftalmologica con elaborazione, anche in équipe multidisciplinare del programma terapeutico di riabilitazione volto all'individuazione e al superamento del bisogno di salute del paziente
  • valutare la capacità visiva e il recupero funzionale visivo

Individuazione dell’intervento riabilitativo personalizzato

  • praticare autonomamente attività terapeutica per la rieducazione funzionale della disabilità visiva, pianificando tempi di applicazione delle differenti tecniche considerando indicazioni e controindicazioni;
  • scegliere ed utilizzare la metodologia riabilitativa che, sulla base delle evidenze scientifiche, sia più appropriata alla situazione
  • verificarne le rispondenze agli obiettivi di recupero funzionale, valutare e registrare gli esiti dell’intervento riabilitativo, apportare gli adattamenti necessari nel corso dell’intervento
  • condividere il programma riabilitativo con il paziente e la sua famiglia
  • dare indicazioni chirurgiche per la correzione dello strabismo
  • offrire assistenza oftalmologica in sala operatoria in interventi di chirurgia oftalmica (interventi del segmento anteriore, di cataratta, del segmento posteriore, di chirurgia refrattiva)
  • collaborare con le altre figure mediche per la definizione di percorsi diagnostico - riabilitativi in pazienti neurologici e traumatizzati cranici

Educazione

  • offrire raccomandazioni di ergonomia visiva per l'accessibilità alla lettura nei pazienti dislessici o con altri disturbi di apprendimento

Prevenzione

  • eseguire screening negli asili pubblici o privati
  • effettuare interventi di prevenzione dell'astenopia, o sindrome da affaticamento visivo, che può colpire chi lavora al video terminale o PC

Monitoraggio e valutazione degli interventi

  • scegliere e utilizzare in modo appropriato i criteri relativi all'efficacia, all'appropriatezza, alla sicurezza degli interventi realizzati con la finalità del miglioramento continuo dell’intervento
  • verificare e valutare le risposte al trattamento, registrandone le modificazioni durante e alla fine del medesimo ed apportando le eventuali correzioni;
  • contribuire all'organizzazione delle attività riabilitative attraverso la definizione delle priorità, l'appropriato utilizzo delle risorse a disposizione, assicurando continuità assistenziale ed utilizzando strumenti per il controllo della qualità

Quali conoscenze è necessario avere?

Conoscenze specialistiche

  • scienze bio-molecolari e bio-tecnologiche, funzioni biologiche integrate degli organi e apparati umani, anatomia e fisiologia umana
  • fisiopatologia delle funzioni motorie e disabilità
  • patologia sistematica integrata
  • eziologia e patogenesi delle malattie
  • metodologie e tecniche diagnostiche, metodologia clinica
  • malattie dell'apparato locomotore, malattie neurologiche e degli organi di senso
  • chirurgia e cure primarie
  • medicina e sanità pubblica,

 

  • meccanismi fisici, biologici, biochimici e anatomo-funzionali soggiacenti la funzione visiva, la visione binoculare e la motilità oculare
  • sistema diotrico oculare nonché le modalità di identificazione, misura e correzione delle sue anomalie
  • affezioni sistemiche correlate con l'apparato visivo
  • principi di farmacologia e terapia oculare
  • principi di funzionamento e di utilizzazione delle strumentazioni diagnostiche terapeutiche di impiego ofalmologico

Conoscenze generali

  • discipline propedeutiche: fisica, statistica, informatica, sociologia e pedagogia generale
  • scienze biomolecolari e funzioni biologiche integrate degli organi e apparati umani (biochimica, biologia, anatomia e fisiologia generale e specifica),
  • discipline integrative e affini nell'ambito delle scienze umane e psico- pedagogiche, delle scienze del management sanitario e dell'organizzazione sanitaria e delle scienze interdisciplinari e cliniche,
  • medicina d’urgenza, emergenza e primo soccorso,
  • inglese scientifico
  • informatica ai fini della comunicazione e attività professionale
  • normativa e leggi dello Stato che disciplinano la professione tecnica, l'attività assistenziale, i presidi medico-chirurgici e la sanità pubblica
  • principi del diritto pubblico ed amministrativo applicabili ai rapporti tra le amministrazioni e gli utenti coinvolti nei servizi sanitari

Che cosa deve saper fare?

Abilità specialistiche principali

  • Saper eseguire le manovre semeiologiche indispensabili per individuare lo stato della visione monoculare e binoculare e per la diagnosi delle alterazioni motorie degli strabismi concomitanti ed incomitanti
  • Saper eseguire in maniera autonoma i tests diagnostici della semiotica oftalmologica di base
  • Saper eseguire autonomamente tests diagnostici specifici nei settori dell'elettrofisiologia, perimetria, del senso cromatico, della documentazione morfologica delle strutture oculari interne e superficiali, delle caratteristiche del film lacrimale anche mediante l'uso di tecniche e strumenti specifici
  • Saper operare nell'ambito della semeiologia e delle riabilitazione dell'ipovisione
  • Saper operare nell'ambito della neuroftalmologia utilizzando tecniche di riabilitazione visiva
  • Saper eseguire l’esame della refrazione
  • Saper eseguire gli esami strumentali oculistici per la diagnosi delle patologie oculari: esame computerizzato e manuale del campo visivo - elettrofisiologia - tonometria -ecobiometria - topografia corneale - pachimetria - fluorangiografia - Test di Schirmer - tomografia ottica a coerenza di fase (OCT) - esami diagnostici per glaucoma (es. HRT, GDX, FDT) - test della sensibilità al contrasto - test del senso cromatico (Test di Farnsworth, Tavole di Hishihara) - schermo di Hess-Lancaster - Test visuo-percettivi nei pazienti affetti da DSA (disturbi specifici di apprendimento)
  • Saper applicare lenti a contatto

Abilità generali principali

  • saper applicare le conoscenze base delle scienze biomediche, di anatomia e fisiologia, di genetica e istologia
  • saper applicare le raccomandazioni cliniche in situazioni concrete con adeguata conoscenza delle normative e delle problematiche deontologiche e bioetiche
  • saper utilizzare la lingua inglese, nell'ambito specifico di competenza e per lo scambio di informazioni generali;
  • saper applicare le conoscenze di medicina Legale
  • saper applicare le norme di radioprotezione previste dalle normativa vigente e dalle direttive dell'Unione Europea (D.L.vo 26.5.2000 n° 187)
  • saper applicare le conoscenze di primo soccorso, prevenzione e protezione
  • saper utilizzare le conoscenze di epidemiologia e metodologia della ricerca, saper affrontare - applicando la corretta metodologia scientifica - problemi scientifici non complessi identificando l'appropriato disegno sperimentale e attuando una revisione critica della letteratura scientifica esistente
  • saper utilizzare modalità di ascolto attivo, saper gestire le dinamiche relazionali, interagendo anche con altri professionisti (sanitari e non);
  • utilizzare l'informatica per la comunicazione e la gestione dell'attività professionale
  • saper fornire interventi conformi a standard professionali di qualità, considerando le implicazioni legali, etiche ed i diritti della persona assistita;
  • garantire la sicurezza del paziente e l'applicazione di interventi privi di rischi, in relazione alla normativa vigente
  • saper applicare metodologie e strumenti di controllo, valutazione e revisione della qualità degli interventi realizzati

Quali comportamenti lavorativi deve sviluppare?

Accuratezza

operare con precisione, minimizzando gli errori e ponendo una costante attenzione alla qualità e al controllo dei risultati del lavoro

Affidabilità

mostrare integrità ed essere responsabili di se stessi, agire eticamente, essere irreprensibili, costruire intorno a sé un clima di fiducia, ammettere i propri errori, rispettare gli impegni assunti

Autocontrollo-Gestione dello stress

Autocontrollo-Gestione dello stressmantenere un adeguato controllo emotivo, essere consapevoli dei propri punti di forza e debolezza, dei propri valori e obiettivi, mantenere la concentrazione anche sotto pressione o in situazioni incerte o impreviste

Collaborazione-Cooperazione

lavorare in modo costruttivo e in sinergia per il raggiungimento degli obiettivi comuni, condividere progetti, informazioni e risorse

Manualità

possedere doti di abilità manuale, senso pratico, rapidità nei movimenti

Propensione all’ascolto e al dialogo

essere disponibili all’ascolto e all’interazione col pubblico

Percorso formativo formale

La professione di ORTOTTISTA ASSISTENTE IN OFTALMOLOGIA può essere esercitata da chi è iscritto all'albo della professione sanitaria di ortottista e assistente di oftalmologia (Legge 3/2018 e DM 13 marzo 2018). Per iscriversi all'albo è necessario aver conseguito la laurea triennale in Ortottica ed assistenza oftalmologica, presso uno dei Corsi di Laurea presenti sul territorio Nazionale.

La prova finale della laurea triennale in Ortottica ed assistenza oftalmologica ha valore di Esame di Stato abilitante.

L’attività formativa prevede il superamento degli esami previsti dal l’Ordinamento Didattico a cui si aggiunge un tirocinio obbligatorio articolato sui 3 anni da realizzarsi presso le strutture individuate dall’Ateneo. 

L’accesso al Corso di Laurea è a numero programmato e la frequenza è obbligatoria.

Percorso formativo consigliato

Una volta conseguita la Laurea in Ortottica ed assistenza oftalmologica, è possibile proseguire gli studi in ambito universitario sia presso i corsi di laurea magistrale in Professioni Sanitarie della Riabilitazione sia frequentando Master di I° livello.

E’ prevista la possibilità di accedere a Corsi di Dottorato di Ricerca.

Come si sviluppa la carriera?

La carriera dell’ORTOTTISTA ASSISTENTE IN OFTALMOLOGIA si sviluppa in senso orizzontale con l'acquisizione dei master di specializzazione, che accrescono le competenze specifiche del professionista, ma che ad oggi non sanciscono un avanzamento di status in termini di retribuzione o carriera.

Attraverso corsi di aggiornamento, l’ORTOTTISTA può approfondire ambiti specifici di specializzazione, ad esempio:

  • Sala operatoria
  • Neuro-oftalmologia
  • Strabismi paralitici
  • Assistenza oftalmica per pazienti diabetici

 

Avendo conseguito una adeguata esperienza professionale, è possibile realizzare attività di docenza rivolta agli allievi dei corsi di laurea.

La carriera si può sviluppare in senso verticale diventando Coordinatore dei servizi sanitari: in questo caso è necessario acquisire il titolo di Master in coordinamento e partecipare al concorso per Coordinatori.

Si può accedere ai concorsi per Dirigenti del personale sanitario del comparto, avendo conseguito la Laurea Magistrale.

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Statistiche

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