Magistrato, Magistrata

Giudice e Pubblico Ministero

Che cosa fa

Il MAGISTRATO quando PUBBLICO MINISTERO

Attività

Descrizione

 Esamina la documentazione inerente un reato

 analizzando prove e autori

 Valuta la sufficienza delle prove

 decidendo in merito all’iter futuro del reato (proseguimento delle indagini con esercizio dell’azione penale o archiviazione)

 Dispone ulteriori accertamenti

 per raccogliere elementi aggiuntivi coordinando le indagini delle Polizia Giudiziaria e compiendo autonomamente degli atti (analisi del contesto del reato, richiesta di intercettazioni, richiesta di misure restrittive, interrogatori, disposizione o richiesta di sequestro di beni connessi al reato)

 Formula i capi di imputazione

 coerenti e esaustivi in relazione agli elementi emersi

 Sostiene l’accusa

 in aula davanti al giudice

Il MAGISTRATO quando GIUDICE

Attività

Descrizione

 esamina e valuta documentazione, atti, prove, atti processuali

 al fine di raccogliere e valutare elementi utili per la conduzione dell’udienza

 Conduce le udienze

 dirigendone l’iter (assunzione di testimoni, interrogatori delle parti) per verificare gli elementi raccolti e esaminare le posizioni delle parti in causa

 Emette le sentenze e/o predispone misure cautelari nei casi di urgenza

 coerenti con le valutazioni fatte

Carta d'identità
Carta di Identita

Il MAGISTRATO è un funzionario pubblico investito di poteri giudiziari, al quale sono affidate funzioni di Giudice e di Pubblico Ministero. Il compito del Magistrato è di far rispettare e applicare il diritto vigente dello Stato, attraverso la conduzione di un processo in tutte le sue fasi.

Le attività che il MAGISTRATO svolge sono di due tipi:

  • giudicanti ” – quando il Magistrato è Giudice e quindi decide sulle controversie o si pronuncia sugli affari di sua competenza, 
  • requirenti ” - quando il Magistrato è Pubblico Ministero e quindi esprime richieste, conduce indagini in vista delle decisioni degli organi giudicanti.

I Magistrati si distinguono in:

  • PM o Pubblico Ministero, responsabile dell’esercizio dell’azione penale;
  • GIP o Giudice per le Indagini Preliminari, con funzioni che devono garantire l’indagato nelle indagini preliminari
  • GUP o Giudice dell’Udienza Preliminare, che decide sul rinvio a giudizio dell’imputato o sull’applicazione della pena
  • Giudice penale che decide sull’accusa
  • Giudice civile che decide in merito alle liti fra privati
  • Giudice di pace, che si occupa di cause civili o penali in cui si applicano solo sanzioni lievi
  • Giudice amministrativo che si occupa di controversie concernenti la tutela di situazioni giuridiche nei confronti della pubblica amministrazione
Dove Lavora

Il MAGISTRATO può lavorare in:

Tribunale:

  • Ordinario: organo giurisdizionale competente in primo grado per le cause civili e penali e, in appello, per quelle su cui si è già pronunciato il giudice di pace.
  • Minorenni: organo giurisdizionale competente in campo civile per la protezione della persona del minore in situazioni potenziali di pregiudizio o di abbandono; in campo amministrativo ha potere di adottare misure a carattere rieducativo nei confronti di minori che manifestano irregolarità di condotta.
  • Sorveglianza: si occupa della sorveglianza sull'esecuzione della pena

Inoltre può lavorare in:

  • Corte d’Assise: organo giurisdizionale competente a giudicare i reati più gravi.
  • Corte d’Appello: organo giurisdizionale di merito in secondo grado, competente a decidere sulle impugnazioni contro le sentenze pronunciate in primo grado dal tribunale ordinario e dal tribunale per i minorenni.
  • Corte di Cassazione: è il giudice di ultima istanza, nel senso che contro le sue decisioni non è dato ricorso ad altri giudici. Normalmente l’accesso alla corte suprema è subordinato all’espletamento di due precedenti gradi di giudizio.
Percorso Formativo
Formazione e sviluppo professionale
C'è un percorso formale?

I magistrati sono nominati per concorso pubblico, che conferisce il titolo di "magistrato in tirocinio", sulla base della valutazione delle conoscenze tecniche possedute.

Per accedere al concorso in magistratura, che viene bandito dal Ministero della Giustizia con cadenza tendenzialmente biennale, il candidato oltre al conseguimento della laurea magistrale/specialistica in Giurisprudenza, deve possedere ulteriori titoli specificati dalla L.111/2007 (ad esempio: diploma rilasciato dalla scuola di specializzazione per le professioni legali, iscrizione all'albo degli avvocati, dottorato di ricerca in materie giuridiche). Il decreto legge 21 giugno 2013, n. 69, modificato dal decreto legge 24 giugno 2014, n. 90, ha aggiunto tra i possibili requisiti il tirocinio presso gli uffici giudiziari o presso l'Avvocatura dello stato.

Al superamento del concorso in magistratura segue un tirocinio retribuito di 18 mesi.

C'è un percorso consigliato?

Corsi di laurea a ciclo unico

       

Come si sviluppa la carriera?

L'Ordinamento Giudiziario, attualmente, stabilisce che la progressione di carriera e economica dei magistrati si articola automaticamente per classi crescenti di anzianità, scandite dalle valutazioni periodiche di professionalità.

Il Magistrato di prima nomina, detto Magistrato ordinario in tirocinio (già Uditore giudiziario), compie un tirocinio di 18 mesi in affiancamento ad un Magistrato, sia Giudice che PM. Se il tirocinio ha esito positivo, viene assegnato alla propria sede in qualità di magistrato presso un Tribunale ordinario, e viene affiancato per il primo anno di esercizio da un magistrato collaboratore. Dopo 11 anni può essere nominato Magistrato di Corte d’Appello e dopo altri sette anni può essere dichiarato idoneo ad essere nominato Magistrato di Cassazione. Decorsi ulteriori otto anni, può essere dichiarato idoneo per la nomina alle funzioni direttive superiori. Gli avanzamenti di carriera sono decisi dal Consiglio Superiore della Magistratura su parere del Consiglio Giudiziario competente.

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