
Storico, Storica
Storiografo
Lo STORICO studia ed analizza i fatti sociali, politici ed economici delle comunità e società nel corso del tempo. L’attenzione degli STORICI non si rivolge in modo esclusivo ai grandi eventi, ma può riguardare anche la ricostruzione ed analisi della vita quotidiana di persone, comunità e istituzioni. Gli storici sviluppano conoscenze e competenze metodologiche necessarie a saper valutare ed interrogare correttamente le fonti (per esempio, archivi, libri, locandine, filmati, interviste, manufatti…) e a condurre analisi comparative volte a comprendere le dinamiche dei mutamenti dei fenomeni sociali e politici. Anche grazie a queste capacità di analisi comparativa, che sviluppano nel percorso formativo e professionale, non sono rari i casi in cui gli storici si dedicano alla comprensione di eventi contemporanei.
Quali norme regolano la professione
Non vi sono norme specifiche che regolano la professione. Non vi sono albi specifici e/o titoli specifici per accedere alla professione.
Livello EQF
VI livello del Quadro Europeo delle Qualifiche, corrispondente al primo ciclo dei titoli accademici
Dove lavora? Ambienti e organizzazione
UNIVERSITÀ E ISTITUTI DI RICERCA
All’interno delle Università e degli Istituti di ricerca lo STORICO opera in qualità di ricercatore e professore, svolgendo generalmente un’attività di progettazione e realizzazione di progetti di ricerca per rispondere a specifiche domande di conoscenza.
Insegna inoltre agli studenti la materia storica di sua competenza (trattasi generalmente della storia di un’epoca o di specifici rami settoriali della storia), fornendo loro una preparazione universitaria e garantendo l’acquisizione di una conoscenza approfondita dei concetti, dei metodi e delle problematiche delle scienze storiche.
Può essere chiamato ad effettuare un’attività di monitoraggio e valutazione in merito alla valenza scientifica di progetti o ricerche realizzate da terzi.
FONDAZIONI E ISTITUTI CULTURALI
Associazioni, fondazioni o enti privati preposti alla conservazione, tutela e valorizzazione del patrimonio storico, culturale, economico inerente precisi temi di studio o la vita e l’opera di una persona che si ritiene abbia avuto un valore per la comunità. Gli enti e le fondazioni possono avere un proprio archivio su cui concentrano almeno parte delle proprie attività di ricerca e/o focalizzarsi su specifici temi o periodi storici. Lo storico si occupa in questo caso di conservare, raccontare e dare un’interpretazione storica del patrimonio della fondazione o dell’istituto o di esplorare specifiche aree di ricerca, preservandone e valorizzandone il significato nel presente. interno e e/o dedicarsi in generale a ricerche su determinati temi.
Lo storico nelle fondazioni o negli istituti culturali può prendere parte anche ad attività di didattica su progetto nelle scuole, gestire programmi di aggiornamento per gli insegnanti o organizzare attività di divulgazione storica.
MUSEI
Nei musei storici lo storico può occuparsi di organizzare l’esposizione dei contenuti museali, inserendoli all’interno di percorsi e discorsi storici significativi e realizzando le narrazioni scritte che accompagnano l’esposizione dei manufatti e che guidano il visitatore lungo il percorso delineato.
MEDIA E GIORNALISMO
Lo storico può essere coinvolto nella divulgazione della materia al grande pubblico, contribuendo alla realizzazione di documentari o programmi televisivi o di contenuti giornalistici con contenuto storico.
ISTITUZIONI
Lo storico può lavorare all’interno di istituzioni locali, nazionali o sovranazionali (per es. l’Unione Europea), con l’incarico di recuperare e preservare la memoria storica relativa alla nascita e allo sviluppo di tali istituzioni o alle vicende del territorio di riferimento, generalmente con l’obiettivo di avvicinare i cittadini al significato e alla funzione di tali istituzioni.
Quali sono le condizioni di lavoro?
In qualità di ricercatore e/o professore presso università il ricercatore universitario lavora con contratti subordinati (a tempo determinato o indeterminato) o parasubordinati (borse di studio e di ricerca, assegni di ricerca, co.co.co, collaborazioni occasionali, partita Iva). Per quanto riguarda l’inquadramento normativo della figura di Ricercatore si veda la relativa scheda.
Il ricercatore universitario lavora principalmente per obiettivi, senza un orario di ufficio prestabilito, ad esclusione della didattica. Lavorando per obiettivi, può andare incontro a periodi particolarmente intensi in termini di impegno orario, a fronte di altri periodi meno impegnativi.
Lo storico negli istituti o nelle fondazioni culturali può essere un dipendente dell’ente, ma più frequentemente è un collaboratore titolare di borse di ricerca o di studio per un periodo di tempo tempo determinato. Spesso è un docente di scuola superiore che ha preso un periodo di aspettativa per ragioni di studio/ricerca per svolgere un periodo di ricerca (stando alle norme attuali, di massimo cinque anni) all’interno dell’istituto.
Il ricercatore storico non inquadrato stabilmente in ambito universitario può lavorare anche come lavoratore autonomo, offrendo collaborazioni esterne o ricevendo commesse da università, enti di ricerca o fondazioni culturali nel contesto di progetti specifici.
Attività e competenze
ATTIVITÀ | COMPETENZE |
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Elabora progetti di ricerca storica |
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Conduce attività di ricerca |
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Realizza e pubblica il testo scientifico |
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Partecipa al dibattito scientifico e divulga la storia |
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Partecipa alla progettazione e realizzazione di attività culturali e documentariali volte alla costruzione e valorizzazione di mostre, rassegne, memoria di eventi storici, istituzioni |
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Quali conoscenze è necessario avere?
Conoscenze specialistiche
- Storia antica
- Storia medievale
- Storia moderna
- Storica contemporanea
- Paleografia e archivistica
- Metodologia della ricerca storica
- Metodologia della ricerca sociale
- Esegesi delle fonti
Conoscenze generali
- Elementi di sociologia
- Elementi di economia politica
- Geografia
- Elementi di antropologia
- Filosofia
- Elementi di diritto
- Elementi di letteratura
- Elementi di storia della tecnica (es. numismatica, tecnica navale, tecnica militare, ecc.)
- Conoscenze linguistiche
- Informatica
- Archeologia
Che cosa deve saper fare?
Abilità specialistiche principali
- Applicare tecniche di progettazione della ricerca
- Applicare tecniche di ricerca documentale (dati/informazioni/notizie)
- Applicare tecniche di gestione e trattamento delle fonti e dei dati secondari a diversa scala territoriale e delle banche dati istituzionali e/o amministrative
- Utilizzare tecniche di lettura critica dei contributi scientifici
- Applicare modalità di selezione delle informazioni
- Applicare modalità di verifica delle informazioni
- produrre documentazione (scritta, sonora, visiva)
Abilità generali principali
- Applicare tecniche di lettura ed analisi di dati qualitativi
- Applicare tecniche di analisi statistica dei dati
- Applicare tecniche di redazione di report di ricerca
- Applicare tecniche di pianificazione delle attività
- Gestire gruppi di lavoro
- Applicare tecniche di scrittura ed elaborazione testi
- Applicare tecniche di comunicazione sintetica ed efficace
- Applicare tecniche rendicontazione delle attività
Quali comportamenti lavorativi deve sviluppare?
Accuratezza
operare con precisione, minimizzando gli errori e ponendo una costante attenzione alla qualità e al controllo dei risultati del lavoro
Creatività
ricercare soluzioni originali ed efficaci, approcciare in modo creativo i problemi di lavoro, tentare soluzioni non convenzionali, sviluppare un ambiente favorevole all’innovazione
Flessibilità-Adattabilità
modificare comportamenti e schemi mentali in funzione delle esigenze del contesto lavorativo, sapersi adattare ai cambiamenti e alle emergenze, lavorare efficacemente in situazioni differenti e/o con diverse persone o gruppi
Logica-Pensiero analitico
comprendere le situazioni, scomponendole nei loro elementi costitutivi, individuando relazioni e sequenze cronologiche e valutare le conseguenze in una catena di cause ed effetti
Orientamento all’innovazione e al cambiamento
essere aperti a idee e approcci nuovi, saper individuare e cogliere le opportunità, non temere l’errore ma piuttosto viverlo come un’occasione di apprendimento e miglioramento
Pensiero concettuale
riconoscere modelli astratti o rapporti fra situazioni complesse, definendo problemi anche mediante l’uso di metafore e analogie; ricomporre idee, questioni e osservazioni in concetti; identificare aspetti chiave di situazioni complesse
Percorso formativo formale
Per diventare storico in ambito universitario il percorso da seguire è necessariamente quello del ricercatore universitario (si rimanda alla figura del Ricercatore). È imprescindibile inoltre un dottorato in materie storiche.
Per lavorare come ricercatore in fondazioni/istituti di ricerca privati o non profit è necessario seguire il percorso definito dalla specifica organizzazione presso la quale ci si candida (può trattarsi del semplice invio di un curriculum con lettera motivazionale). Sebbene il titolo di dottorato non sia sempre un requisito formale per la candidatura, è tuttavia spesso preferibile per essere assunti o ingaggiati in qualità di ricercatore. Gli istituti/fondazioni culturali offrono tuttavia anche borse di studio aperte e dedicate a laureati magistrali.
Percorso formativo consigliato
- Archeologia e storia antica (LM-2)
- Cultural Heritage and Creativity for tourism and territorial development (LM-49)
- DAMS (Discipline dell’arte, della musica e dello spettacolo) (L-3)
- Lingue dell'Asia e dell'Africa per la comunicazione e la cooperazione internazionale (LM-38)
- Scienze storiche (LM-84)
Per diventare Storico è consigliabile conseguire la laurea magistrale in Storia (Scienze storiche all’Università di Torino). Non è tuttavia precluso il percorso ad altri laureati in discipline umanistiche o sociali contigue (Lettere, Filosofia, Scienze Politiche, ecc.), con differenze ovviamente in relazione alla specializzazione della materia seguita da ciascuno studioso.
Alcune branche specialistiche della storia (si veda per es. la storia economica o la storia del diritto) sono curate spesso non da ricercatori con una formazione storica, ma da specialisti della disciplina in questione (giuristi, economisti, ecc.).
Il tema della tesi di laurea magistrale e poi della ricerca di dottorato è rilevante per l’individuazione dei temi di ricerca sui cui lavorare e con cui candidarsi alla posizione di ricercatore in università.
È importante, sia per lavorare come ricercatore in università, sia in altri ambiti, produrre in modo continuativo pubblicazioni di qualità. Esperienze di ricerca all’estero e partecipazione a gruppi di ricerca sono ormai imprescindibili.
Come si sviluppa la carriera?
La carriera dello storico in ambito universitario si sviluppa iniziando con il dottorato continuando con assegni e/o borse di ricerca e poi passando dalla posizione di ricercatore alla posizione di professore associato ed eventualmente di professore ordinario (si consideri che non è possibile lavorare in università per più di dodici anni in qualità di ricercatore, quale che sia l’inquadramento contrattuale, dovendo quindi passare necessariamente alla professione di professore associato, pena l’impossibilità di continuare un rapporto di lavoro con l’università).
All’interno di altre organizzazioni la carriera dello storico può svilupparsi in maniera differenziata e variabile, a seconda delle caratteristiche (per esempio, settore, tipo principale di business, stato giuridico, ecc.) e dimensioni delle organizzazioni.
La pubblicazione di libri storici presso case editrici importanti è sicuramente un traguardo e un obiettivo rilevante per qualunque storico.