Ricercatore, Ricercatrice
Il RICERCATORE analizza ed interpreta fenomeni di varia natura in diversi settori disciplinari; crea nuove conoscenze e teorie; sviluppa prodotti, processi, metodi e sistemi innovativi; realizza studi e ricerche in cui presenta i risultati delle sue attività. Oltre alle attività scientifiche si occupa anche degli aspetti gestionali relativi ai progetti di ricerca che realizza.
A seconda degli interessi e del contesto in cui lavora il RICERCATORE può realizzare in maniera preponderante:
- ricerca di base, detta anche fondamentale, la cui finalità principale consiste nell'acquisizione di nuove conoscenze e la comprensione di processi complessi senza uno scopo pratico immediato;
- ricerca applicata, utile per trovare soluzioni concrete e specifiche mediante l'adattamento e la messa in pratica di conoscenze teoriche già esistenti.
Questa distinzione, che ancora viene utilizzata per classificare diversi tipi di ricerca, nella realtà è sfumata perchè spesso nella ricerca di soluzioni a problemi pratici emergono nuovi quesiti teorici, e di converso, nella scoperta di soluzioni a problemi teorici si trovano soluzioni a problemi pratici/applicati.
Quali norme regolano la professione
A livello nazionale, le norme principali che regolano la professione in ambito universitario sono contenute nella legge n. 240 del 30 dicembre 2010 (facente parte della cosiddetta Riforma Gelmini). La legge n. 240/10 ha istituito due categorie di ricercatori universitari:
- a) il ricercatore a tempo determinato di tipo A(RTDA) che ha un contratto subordinato triennale prorogabile per ulteriori due anni. Allo scadere del contratto i ricercatori di tipo A per rimanere in ambito universitario dovranno vincere un concorso come ricercatore di tipo B (oppure come professore associato se in possesso di Abilitazione Scientifica Nazionale)
- b) il ricercatore a tempo determinato di tipo B (RTDB), che ha un contratto subordinato triennale non prorogabile, ma in tenure track (ovvero con possibilità di passaggio di ruolo senza la necessità di vincere un concorso pubblico). In particolare, i ricercatori di tipo B possono diventare professori associati (con contratto a tempo indeterminato) se durante i tre anni hanno ottenuto l'Abilitazione Scientifica Nazionale a professore associato (o ordinario) e se allo scadere del contratto ricevono l'approvazione della struttura in cui lavorano.
Per accedere a un concorso come ricercatore di tipo A occorre essere in possesso di dottorato di ricerca.
Per accedere a un concorso come ricercatore di tipo B occorre essere in possesso di:
- dottorato di ricerca
- tre anni di carriera come ricercatore di tipo A o come assegnista di ricerca (un contratto parasubordinato) o essere già in possesso dell'Abilitazione Scientifica Nazionale
- non aver cumulato più di 9 anni di carriera* tra assegni di ricerca e anni di contratto come RTDA.
* Stando alle regole attuali, la carriera di un ricercatore non può superare il limite massimo di 12 annualità a cui concorrono le diverse tipologie contrattuali: assegni di ricerca (cumulabili a loro volta fino a un massimo di 6 annualità), RTDA (3 anni + 2 anni di proroga) e RTDB (3 anni). Superate le 12 annualità il ricercatore deve lasciare la professione.
All'interno degli enti di ricerca vigilati dal MIUR vengono distinti i ruoli del Ricercatore e del Tecnologo (DPR 171/1991): il primo è in grado di produrre avanzamenti conoscitivi nel settore disciplinare di attività, il secondo si occupa di elaborare e gestire le analisi correlate alle attività tecnologiche e professionali, coordinando anche gli scambi con i settori esterni a quello della ricerca vera e propria. Il personale addetto alla ricerca è organizzato inoltre in tre livelli di carriera, paralleli (e allineati dal punto di vista retributivo) con le figure universitarie del ricercatore, del professore associato e del professore ordinario: il Ricercatore e il Tecnologo si collocano al livello più basso, il Primo Ricercatore/Primo Tecnologo al livello intermedio e il Dirigente di ricerca/Dirigente al livello più alto.
Ad oggi il quadro normativo di riferimento per il lavoro di ricerca in strutture pubbliche è regolato dal Decreto Legislativo 218/2016, adottato sulla base della delega fornita dalla Legge 124/2015.
Livello EQF
VII livello del Quadro Europeo delle Qualifiche, corrispondente al secondo ciclo dei titoli
Dove lavora? Ambienti e organizzazione
Settore pubblico | università e enti pubblici di ricerca |
Settore privato | enti privati di ricerca, imprese industriali e di servizi profit e non profit |
Nel 2013 il 41% dei ricercatori lavorava in imprese private, il 17% in imprese pubbliche e il 39% in università.
La maggior parte delle attività di ricerca in ambito privato si concentra in poche organizzazioni di grandi dimensioni.
Il luogo di lavoro cambia a seconda della disciplina di riferimento. Se si opera in ambito chimico, fisico o biologico l’attività può svolgersi sul campo o all’interno di laboratori. Analogamente nel caso delle scienze sociali (economia, sociologia, ecc.) si lavora sul campo o con l’ausilio di di strumenti informatici per l’elaborazione di dati. In ambito umanistico (lettere, filosofia, ecc.) la ricerca si realizza invece in istituti, biblioteche o musei, ecc..
La professione del RICERCATORE è presente ed è regolamentata in molti Paesi europei e la libera circolazione viene garantita dal Decreto Legislativo n. 115 del 1992, modificato dal Decreto Legislativo n. 277 del 2003. I cittadini italiani che hanno conseguito un titolo universitario in Italia e vogliono esercitare la professione in un altro Paese comunitario devono presentare domanda di riconoscimento del titolo all’autorità competente del Paese estero.
Quali sono le condizioni di lavoro?
ENTI PUBBLICI
L’accesso a questo tipo di impiego avviene tramite concorso pubblico.
A causa dei blocchi delle assunzioni, nel corso degli ultimi anni gli Enti Pubblici hanno iniziato ad inserire parte del personale con modalità temporanee e ad esternalizzare parte delle attività.
UNIVERSITÀ
In ambito universitario si può lavorare come RICERCATORE esclusivamente dopo il superamento di una selezione che avviene tramite concorso. Per partecipare l'unico requisito vincolante è il possesso di un diploma di laurea o un titolo equipollente in un altro Paese. Tuttavia, solitamente la partecipazione ad un concorso di questo tipo rappresenta lo step successivo al conseguimento di un dottorato o di un equivalente titolo straniero, titolo preferenziale che garantisce un punteggio superiore in sede di concorso.
AZIENDE PRIVATE
All’interno di aziende private il RICERCATORE opera generalmente come dipendente con contratti a tempo indeterminato. Presso aziende private, società di consulenza e studi professionali, inoltre, è possibile svolgere la propria attività come lavoratore autonomo - consulente.
Indipendentemente dall’ambito lavorativo, il RICERCATORE opera in gruppi di lavoro composti da professionalità omogenee ma deve anche essere in grado di gestire rapporti con diversi soggetti: committenza, specialisti di settore, esponenti di ambienti socioculturali istituzionali e settori produttivi (partners, istituzioni pubbliche, soggetti politici, altri enti di ricerca, clienti finali, ecc.).
Viene richiesta la capacità di attraversare i confini geografici, disciplinari e di settore connettendo mondo pubblico e privato, scientifico e non.
Essendo una professione molto complessa ed impegnativa, è richiesta una formazione continua in modo da mantenere costantemente aggiornate le proprie conoscenze e competenze.
Attività e competenze
ATTIVITÀ | COMPETENZE |
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Analisi del contesto |
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Ricerca di soggetti finanziatori |
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Elaborazione di progetti di ricerca |
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Sviluppo di attività di ricerca |
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Diffusione e trasferimento dei risultati della ricerca |
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Insegnamento |
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Collaborazione alla messa a punto di procedure amministrativo-burocratiche e alla rendicontazione delle attività di ricerca realizzate |
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Quali conoscenze è necessario avere?
Conoscenze specialistiche
Variano a seconda dei differenti ambiti disciplinari
Conoscenze generali
- strumenti informatici (pacchetto office e specifici programmi di elaborazione dei dati)
- lingua inglese (livello elevato)
- normativa, nazionale e internazionale, che regola lo specifico settore di studio
Che cosa deve saper fare?
Abilità specialistiche principali
Variano a seconda dei differenti ambiti disciplinari
Abilità generali principali
- Applicare tecniche di ricerca documentale
- Applicare tecniche di pianificazione delle attività
- Applicare tecniche di progettazione
- Applicare tecniche di redazione di report di ricerca
- Utilizzare software per la creazione di presentazioni multimediali (PowerPoint o analoghi)
- Gestire gruppi di lavoro
- Gestire relazioni con il committente
- Applicare tecniche di comunicazione sintetica ed efficace
Quali comportamenti lavorativi deve sviluppare?
Collaborazione-Cooperazione
lavorare in modo costruttivo e in sinergia per il raggiungimento degli obiettivi comuni, condividere progetti, informazioni e risorse
Consapevolezza organizzativa
prestare attenzione ai segnali, ai cambiamenti e agli output che giungono dal contesto organizzativo; intuire evoluzioni e sviluppi; ascoltare e riconoscere le tendenze strategiche in atto
Creatività
ricercare soluzioni originali ed efficaci, approcciare in modo creativo i problemi di lavoro, tentare soluzioni non convenzionali, sviluppare un ambiente favorevole all’innovazione
Flessibilità-Adattabilità
modificare comportamenti e schemi mentali in funzione delle esigenze del contesto lavorativo, sapersi adattare ai cambiamenti e alle emergenze, lavorare efficacemente in situazioni differenti e/o con diverse persone o gruppi
Logica-Pensiero analitico
comprendere le situazioni, scomponendole nei loro elementi costitutivi, individuando relazioni e sequenze cronologiche e valutare le conseguenze in una catena di cause ed effetti
Orientamento all’innovazione e al cambiamento
essere aperti a idee e approcci nuovi, saper individuare e cogliere le opportunità, non temere l’errore ma piuttosto viverlo come un’occasione di apprendimento e miglioramento
Percorso formativo formale
E’ richiesta almeno una laurea specialistica nell’ambito disciplinare in cui si vogliono svolgere attività di ricerca.
La formazione potrà essere approfondita con corsi e master specialistici su temi specifici.
L’esperienza maturata sul campo, permetterà di acquisire ulteriori competenze interdisciplinari, indispensabili per affermarsi nella professione.
Se si intende intraprendere una carriera in ambito accademico o all’interno di grandi organizzazioni private, è necessario proseguire il percorso di formazione con il Dottorato di ricerca.
Da tutti i corsi di laurea escono dei ricercatori, ad esempio: ricercatori nelle scienze fisiche, ricercatori nelle scienze matematiche e dell’informazione, ricercatori nelle scienze della terra, ricercatori nelle scienze biologiche, politologi, storici, linguisti e filologi, ecc.
Percorso formativo consigliato
- Archeologia e storia antica (LM-2)
- Area and global studies for international cooperation (LM-81)
- Biotecnologie industriali (LM-8)
- Biotecnologie vegetali (LM-7 / LM-6)
- Cellular and Molecular Biology - Biologia cellulare e molecolare (LM-6)
- Chimica (LM-54)
- Chimica clinica, forense e dello sport (LM-54)
- Chimica dell'ambiente (LM-54)
- Chimica e tecnologia farmaceutiche (LM-13)
- Chimica industriale (LM-71)
- Culture moderne comparate (LM-14)
- Economics (LM-56)
- Farmacia (LM-13)
- Filologia, letterature e storia dell'antichità (LM-15)
- Filosofia (LM-78)
- Fisica (LM-17)
- Fisica dei sistemi complessi (LM-17)
- Informatica (LM-18)
- Lingue e letterature moderne (LM-37)
- Matematica (LM-40)
- Materials Science (LM-Sc.Mat)
- Metodi statistici ed economici per le decisioni (LM-82)
- Scienze animali (LM-86)
- Scienze degli alimenti e della nutrizione umana (LM-61)
- Scienze dei sistemi forestali e dell'ambiente (LM-73)
- Scienze del corpo e della mente (LM-51)
- Scienze delle religioni (LM-64)
- Scienze geologiche applicate (LM-74)
- Scienze infermieristiche e ostetriche (LM/SNT1) - Asti
- Scienze infermieristiche e ostetriche (LM/SNT1) - Torino
- Scienze internazionali (LM-52)
- Scienze pedagogiche (LM-85)
- Scienze riabilitative delle professioni sanitarie (LM/SNT2)
- Sociologia (LM-88)
Nel corso degli ultimi anni in diverse discipline si è inoltre diffusa la prassi, per chi ambisce a una posizione di ricercatore, di studiare e realizzare ricerche all’estero.
Come si sviluppa la carriera?
In organizzazioni pubbliche e private di ricerca, la carriera comincia in posizioni di assistente di ricerca e può culminare nella direzione di centri o organizzazioni di ricerca o nel passaggio ad altri incarichi manageriali.
In ambito universitario la posizione di ricercatore rappresenta il primo gradino della carriera. I successivi sono quelli di professore associato (o di seconda fascia) e di professore ordinario (o di prima fascia). Vi si accede tramite concorso pubblico per titoli ed esami.