Figure Professionali
Professioni

Operatore della cooperazione internazionale, Operatrice della cooperazione internazionale

L’ operatore della cooperazione internazionale contribuisce alla realizzazione di progetti di sviluppo o di azione umanitaria in Paesi economicamente svantaggiati attraverso attività condotte direttamente in loco e nelle sedi della propria nazione (solitamente dislocate nei Paesi del “Nord del Mondo”).

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Quali norme regolano la professione

Non vi sono norme specifiche che regolano la professione. Non vi sono albi professionali e/o titoli specifici per accedere alla professione.

Livello EQF

VI livello del Quadro Europeo delle Qualifiche, corrispondente al primo ciclo dei titoli accademici

Che cosa fa

Attività

Descrizione

 Rileva il bisogno

 di intervento in un paese estero

 Intercetta linee di finanziamento

 adeguate a rispondere ai bisogni rilevati

 Progetta interventi di cooperazione internazionale o locale

 sulla base delle regole di progettazione dettate dagli organismi finanziatori e delle priorità e filosofie di intervento dell’organizzazione di appartenenza

 Realizza e gestisce gli interventi

 occupandosi anche della ricerca di fondi utili al cofinanziamento delle iniziative

 Monitora e valuta i risultati

 dei progetti e programmi di cooperazione

 Divulga gli interventi in atto

 presentando i loro risultati e sensibilizzando l’opinione pubblica in merito alle problematiche affrontate

Dove lavora? Ambienti e organizzazione

L’ OPERATORE DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE  può lavorare in:

ONG

 

Organizzazioni Non Governative che hanno ricevuto l’idoneità del Ministero degli Affari Esteri (MAE)

 

ORGANISMI INTERNAZIONALI

 

quali ONU, Unicef,…

 

ASSOCIAZIONI DI SOLIDARIETA’ INTERNAZIONALE

 

 

ENTI RELIGIOSI/FONDAZIONI

 

 

AZIENDE PUBBLICHE

 

impegnate nella cooperazione decentrata (Regioni, grandi Comuni, consorzi di Comuni).

 

All’interno delle ONG e delle Associazioni di solidarietà internazionale l’OPERATORE DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE può essere inserito negli Uffici di Progettazione, di Amministrazione o svolgere la propria attività all’estero in qualità di Coordinatore o operatore di progetto.  

Negli uffici di progettazione (Desk progetti) si occupa dell’analisi dei bisogni rilevati nei paesi extra europei e in Italia. 

Sulla base dei bisogni rilevati, intercetta linee di finanziamento idonee, gestisce rapporti con gli enti finanziatori e monitora tutto il ciclo del progetto, dalla progettazione alla realizzazione. 

Negli uffici amministrativi (Desk amministrazione),  si occupa della gestione amministrativo contabile dei progetti lavorando a stretto contatto con gli operatori espatriati. Gli enti finanziatori (UE, Enti locali, Fondazioni, ecc…),  richiedono una precisa rendicontazione di tutte le spese effettuate con i fondi ricevuti.  

Se opera all’estero, nelle prime esperienze lavorerà in qualità di operatore in staff al coordinatore di Progetto.

Dopo aver maturato esperienza, potrà  operare in qualità di Coordinatore di progetto o Coordinatore Paese.  

Il Coordinatore di progetto coordina l’equipe di operatori locali ed espatriati coinvolti nell’iniziativa, pianifica le attività e ne monitora lo stato di avanzamento, risponde direttamente al Coordinatore paese ed alla sede italiana in merito al raggiungimento degli obiettivi previsti dal progetto di intervento. 

Il Coordinatore Paese supervisiona tutti i progetti della propria organizzazione in corso in un determinato Paese,  progetta nuovi interventi, si occupa della costruzione di reti con le istituzioni e le associazioni  locali, seleziona e gestisce le risorse umane coinvolte nei progetti, definisce in stretta collaborazione con la sede della propria nazione la strategia dell’organizzazione.  

All’interno degli organismi internazionali (es. ONU, OIL, UNICEF,…) l’entità delle risorse dedicate ad ogni progetto comportano una maggiore divisione del lavoro ed una conseguente specializzazione tale da determinare una serie di figure professionali che raramente trovano corrispondenza nel mondo delle ONG e delle Associazioni.

Quali sono le condizioni di lavoro?

L’OPERATORE DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE lavora generalmente con contratti di collaborazione a progetto (Legge 30 del 2003) che possono avere una durata e un’entità  molto variabile, a seconda delle dimensioni dell’organizzazione di appartenenza e della tipologia del progetto, ma generalmente compresa tra uno e due anni. 

Per gli incarichi di breve durata, invece, viene generalmente utilizzato il contratto di consulenza. 

La discontinuità nel lavoro è superiore nelle ONG e nelle Associazioni di grandi dimensioni.

Attività e competenze

ATTIVITÀ

COMPETENZE

RISULTATI

Rileva il bisogno

  • analizzare gli studi esistenti sulla situazione economica e sociale dei paesi in cui si intende operare
  • riconoscere le caratteristiche del contesto in cui si intende operare
  • relazionarsi con le istituzioni e le associazioni dei paesi in cui si intende operare per raccoglierne le istanze
  • rielaborare le informazioni ottenute per definire obiettivi di intervento prioritari

Documento di analisi del bisogno

Intercetta linee di finanziamento

  • conoscere le fonti di finanziamento a livello europeo/nazionale/regionale
  • monitorare costantemente i siti/le pubblicazioni ufficiali degli enti finanziatori per individuare i nuovi bandi emanati

Bando di finanziamento coerente

Progetta interventi di cooperazione internazionale o locale

  • predisporre il progetto di intervento definendo obiettivi e  azioni e coerenti con i bisogni rilevati
  • predisporre il piano delle risorse umane e finanziarie di progetto

Progetto di cooperazione internazionale o locale

Realizza e gestisce gli interventi

  • predisporre il piano operativo di lavoro delle risorse umane e delle risorse finanziarie disponibili
  • organizzare e coordinare il lavoro degli operatori coinvolti nel progetto
  • controllare periodicamente l’andamento delle entrate e delle uscite, verificando la coerenza rispetto al piano delle risorse finanziarie
  • effettuare il controllo amministrativo e di rendicontazione del progetto
  • verificare periodicamente che le attività siano svolte nel rispetto di quanto previsto nel piano operativo

Rapporti di avanzamento lavori

Monitora e valuta i risultati

  • monitorare i progetti in corso, - realizzare periodicamente rapporti riguardanti , lo stato di avanzamento dei progetti, i risultati raggiunti, la gestione finanziaria
  • effettuare la rendicontazione delle spese sostenute secondo le indicazioni degli enti finanziatori
  • individuare nuove aree d’intervento e potenziali linee di sviluppo del progetto

Report finali dei progetti realizzati/ Rendicontazione delle spese sostenute/ Report sulla capitalizzazione dei progetti/Piano di diffusione dei risultati

Divulga e sensibilizza

  • progettare interventi di sensibilizzazione e di educazione allo sviluppo in Italia per captare finanziamenti per i progetti condotti nei paesi in via di sviluppo e per sensibilizzare sulle problematiche affrontate e sui risultati raggiunti dagli stessi
  • mettersi in rete con le altre realtà associative del territorio
  • realizzare e monitorare le attività programmate

Campagna informativa

Quali conoscenze è necessario avere?

Conoscenze specialistiche

  • Mediazione interculturale e linguistica
  • Conflitti e processi di pace
  • Dinamiche dei sistemi politici e istituzionali internazionali e locali
  • Politiche europee/nazionali/regionali per la cooperazione allo sviluppo
  • Conoscenza generale delle tecniche specifiche in relazione alla natura del progetto/servizio (sanitarie, economiche, agronomiche, ecc…)
  • Elementi di Project Cycle Management
  • Elementi di organizzazione del lavoro
  • Elementi di controllo di gestione
  • Elementi di gestione amministrativa

Conoscenze generali

  • Economia dello sviluppo
  • Economia internazionale
  • Lingue straniere
  • Elementi di diritto internazionale
  • Elementi di diritto umanitario
  • Storia e politica delle relazioni internazionali
  • Elementi di gestione d’impresa

Che cosa deve saper fare?

Abilità specialistiche principali

  • Applicare tecniche di Project Management
  • Applicare tecniche di budgeting
  • Applicare tecniche di comunicazione in contesti interculturali
  • Applicare tecniche di negoziazione
  • Applicare tecniche del lavoro di rete
  • Applicare tecniche di monitoraggio delle attività e di redazione di report

Abilità generali principali

  • Applicare tecniche di amministrazione delle attività
  • Applicare tecniche di coordinamento di gruppi di lavoro
  • Applicare tecniche di pubbliche relazioni

Quali comportamenti lavorativi deve sviluppare?

Autocontrollo-Gestione dello stress

Autocontrollo-Gestione dello stressmantenere un adeguato controllo emotivo, essere consapevoli dei propri punti di forza e debolezza, dei propri valori e obiettivi, mantenere la concentrazione anche sotto pressione o in situazioni incerte o impreviste

Collaborazione-Cooperazione

lavorare in modo costruttivo e in sinergia per il raggiungimento degli obiettivi comuni, condividere progetti, informazioni e risorse

Determinazione nell’agire

decidere con prontezza, anche a fronte di informazioni scarse e/o indefinite, nell’ambito delle responsabilità assegnate

Flessibilità-Adattabilità

modificare comportamenti e schemi mentali in funzione delle esigenze del contesto lavorativo, sapersi adattare ai cambiamenti e alle emergenze, lavorare efficacemente in situazioni differenti e/o con diverse persone o gruppi

Orientamento all’innovazione e al cambiamento

essere aperti a idee e approcci nuovi, saper individuare e cogliere le opportunità, non temere l’errore ma piuttosto viverlo come un’occasione di apprendimento e miglioramento

Percorso formativo formale

Poiché non esistono norme o leggi specifiche che regolano la professione, non sono richiesti titoli di studio, abilitazioni, iscrizioni ad albi o periodi minimi di pratica professionale obbligatori.

Percorso formativo consigliato

Si consiglia una formazione universitaria seguita da un’esperienza pratica di stage/tirocinio in Italia o all’estero, ad esempio attraverso il Servizio Civile Universale, volta a consolidare le competenze acquisite durante il percorso di studio. 

“Quale che sia il settore specifico di azione, i loro compiti esigono sempre una grande flessibilità e la capacità di tenere costantemente d’occhio il quadro d’insieme. Bisogna saper leggere la politica, i comportamenti del potere, le sensibilità di genere o religiose, le dinamiche famigliari, i rischi sanitari, i meccanismi economici, etc. Anche il miglior medico, agronomo o architetto, senza una sistematica attenzione per tutto questo, e una solida cultura generale nel campo delle scienze sociali, lavorerà male” (Prof. Barakat, Università di York).

Come si sviluppa la carriera?

Le traiettorie di carriera possibili per l’OPERATORE DELLA COOPERAZIONE INTERNAZIONALE sono di tipo verticale e riguardano l’acquisizione di crescenti funzioni di coordinamento e direzione di team di lavoro eterogenei.

Informazioni

Volumi
  • Bonaglia F., De Luca V., (2006), La cooperazione internazionale allo sviluppo, Il Mulino, Bologna
  • Raimondi A., Antonelli G. (2001), Manuale di cooperazione allo sviluppo. Linee evolutive, spunti problematici, prospettive, Sei editrice, Torino.
  • Biggeri M., Volpi F., (2006), Teoria e politica dell'aiuto allo sviluppo, Franco Angeli, Milano
Riviste
  • Volontari per lo sviluppo,CISV
  • Nigrizia,Missioni Comboniane
  • Volontari LVIA,LVIA
  • Solidarietà Internazionale, Cipsi
Siti
Consulta la ricerca:

Link 2007 Cooperazione in Rete, Dialoghi in cammino, Un mestiere difficile 2008. Cooperazione internazionale -Lavorare con le ONG

Video

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