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Professioni

Insegnante della scuola primaria

Insegnante di sostegno nella scuola primaria

L’INSEGNANTE DELLA SCUOLA PRIMARIA contribuisce alla socializzazione e alla prima alfabetizzazione culturale dei bambini tra i 6 e gli 11 anni nell'ambito dell'istruzione obbligatoria attraverso la formazione e lo sviluppo cognitivo e psicologico individuale, nel rispetto delle diversità individuali.

Come previsto nel D. Lgs. n. 59/2004, crea le occasioni per rendere autonomi gli allievi e favorisce lo sviluppo della riflessione logico-critica.

Attraverso un lavoro di alfabetizzazione e promozione dello sviluppo di capacità logico-relazionali e di orientamento nello spazio e nel tempo facilita l’acquisizione di conoscenze e abilità di base nell’ambito della lingua italiana, dell’inglese, dell’informatica, della matematica, delle metodologie scientifiche relative allo studio del mondo naturale. Dedica un’attenzione specifica all’educazione ai principi fondamentali della convivenza civile.

Qualora in possesso di specifica abilitazione, favorisce l’apprendimento e l’integrazione in classe dei bambini disabili.

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Quali norme regolano la professione

L’abilitazione alla professione è disciplinata dalla Legge 169/2008 e dal DM 249/2010, che stabiliscono che la Laurea Magistrale a Ciclo Unico in Scienze della Formazione Primaria (LM-85 bis) ha valore di esame di stato e abilita all'insegnamento nella scuola primaria.

L'assunzione nelle scuole elementari pubbliche avviene mediante i concorsi per la scuola dell'Infanzia e Primaria, indetti a cadenza triennale su base regionale.

Un percorso specifico riguarda gli insegnanti di sostegno. In base al Decreto Legislativo 66/2017 devono infatti superare un corso di specializzazione che comporta l'acquisizione di 60 crediti formativi relativi alle didattiche dell'inclusione. Ne è parte anche un tirocinio di 300 ore, che equivale a 12 cfu. Si segnala che il recente concorso straordinario per diventare insegnante di sostegno nel 2019 richiede che il candidato, oltre ad aver effettuato il corso di specializzazione, abbia svolto almeno due annualità di servizio negli ultimi anni, anche in modo non continuativo, su posto comune o di sostegno.

La disciplina dell'accesso all'insegnamento di sostegno in ogni caso muta frequentemente ed è in questo momento in via di transizione.

Livello EQF

VII livello del Quadro Europeo delle Qualifiche, corrispondente al secondo ciclo dei titoli accademici

Che cosa fa

Attività

Descrizione

 Progetta

 costruisce percorsi curriculari declinando le direttiva ministeriali in relazione ai bisogni formativi espressi dai contesti

 Definisce il percorso formativo

 scegliendo ed organizzando contenuti, metodi e mezzi didattici

 Progetta in dettaglio

 le attività didattiche e educative in base alle caratteristiche e le risposte degli allievi

 Realizza le attività educative e didattiche

 osservando e analizzando i feedback degli allievi

 Monitora e valuta l’andamento e l’esito del percorso formativo

 per migliorarne gli esiti e adeguare attività e metodi

 Gestisce le relazioni

 con genitori, insegnati ed esperti del settore

 Partecipa a percorsi di aggiornamento

 

Dove lavora? Ambienti e organizzazione

L’INSEGNANTE DELLA SCUOLA PRIMARIA può lavorare in:

Scuole Statali

 

Scuole a gestione statale

 

 

Scuole Paritarie

 

Scuole paritarie: stessi diritti e doveri delle scuole statali; dipendenti da Comuni, enti morali, laici o religiosi

 

 

Scuole non paritarie

 

Scuole che non rispettano i requisiti previsti dal Ministero

 

 

L’INSEGNANTE DELLA SCUOLA PRIMARIA svolge la sua attività prevalentemente nelle scuole statali o paritarie o a volte in altre strutture educative.

L’organizzazione del lavoro prevista dal Ministero della Pubblica Istruzione richiede la figura di un Dirigente Scolastico a capo di un Istituto singolo o plurimo (scuola dell’infanzia, scuola primaria e scuola secondaria).

Nel caso dell’Istituto scolastico con struttura più complessa, il Dirigente Scolastico sceglie per ogni ordine di scuola un Coordinatore e, all’interno di ogni plesso scolastico, in accordo con gli insegnanti, un Coordinatore delle attività svolte, dei contatti e delle relazioni tra i colleghi e il Dirigente Scolastico all’interno del plesso. L’INSEGNANTE DELLA SCUOLA PRIMARIA fa parte del personale docente, è sottoposto alla supervisione del Coordinatore di plesso e risponde al Dirigente Scolastico. È coinvolto nel coordinamento didattico finalizzato ad assicurare il raccordo tra servizi all’infanzia e la scuola primaria.

All’interno della scuola i luoghi caratterizzanti la professione sono: aule di lezione, laboratori od aule dedicate ad attività specifiche, palestre, spazi esterni dedicati all’attività sportiva, mense scolastiche, sale riunioni, spazi di incontro con i genitori e le famiglie.

È in fase di attuazione la riforma del modello di funzionamento della scuola primaria. La nuova disciplina entrerà in vigore dall'anno scolastico 2009/2010 nelle prime classi del ciclo scolastico. In base alla Legge n. 169/2008, articolo 4, relativo all'assetto ordinamentale, organizzativo e didattico delle scuole, si prevede che le istituzioni scolastiche costituiscano nelle scuole primarie classi assegnate a un unico insegnante e funzionanti con un orario di ventiquattro ore settimanali. Nei regolamenti si terrà conto delle esigenze legate alla domanda delle famiglie di una più ampia articolazione del tempo-scuola.

Quali sono le condizioni di lavoro?

SCUOLE STATALI

L’inserimento avviene attraverso le graduatorie dell’Ufficio Scolastico Regionale. Il rapporto di lavoro è quello di dipendente pubblico assunto con contratto a tempo determinato o indeterminato.

L’orario settimanale previsto dalla nuova Legge 30 ottobre 2008, n.169 per l’INSEGNANTE DELLA SCUOLA PRIMARIA è di 24 ore erogate in presenza dei bambini. La retribuzione nella scuola pubblica è di circa 18 mila euro lordi annui a inizio carriera, per assestarsi, dopo 35 anni di attività, attorno ai 26 mila euro lordi all’anno.

 

SCUOLE PARITARIE

L’inserimento lavorativo non avviene tramite graduatoria, ma per reclutamento diretto. La retribuzione è inferiore rispetto alla scuola pubblica, l’orario è più lungo e si ricorre più facilmente a forme di rapporto lavorativo flessibili. A livello di inquadramento contrattuale è diffusa la prassi di fare riferimento a professioni di profilo inferiore, estendendo anche la quantità di mansioni richieste. A differenza della statale, nella scuola paritaria può venir chiesto all’insegnate la condivisione di valori e/o metodi che caratterizzano fortemente l’indirizzo educativo e didattico della scuola. L’orario è lo stesso osservato nelle scuole statali, sebbene possa essere chiesta una disponibilità maggiore a coprire una fascia oraria più ampia.

 

SCUOLE NON PARITARIE

Non hanno obblighi contrattuali. Possono richiedere alle volte la realizzazione di attività che esulano l’insegnamento (doposcuola, erogazione di laboratori di psicomotricità…). Possono essere disattesi le indicazioni ministeriali relative ai requisiti contrattuali, dei titoli di studi necessari e le indicazioni sugli orari.

L’INSEGNANTE DELLA SCUOLA PRIMARIA, indipendentemente dal luogo, opera in tutti i processi, in una dimensione fortemente collegiale con gli altri insegnanti. Tutte le attività da lui erogate sono infatti decise e realizzate insieme ai colleghi. Rispetto alla scuola dell’infanzia gode di meno autonomia nell’impostazione del lavoro, essendo la sua attività maggiormente determinata dai documenti programmatici.

Le attività di insegnamento si svolgono per almeno 200 giorni all'anno nel corso di 10 mesi. Da quando è entrata in vigore l’autonomia scolastica, il Dirigente Scolastico, in accordo con i docenti, può definire un modello organizzativo che sia rispondente alle esigenze dei bambini che frequentano la propria scuola.

L’attività quotidiana dell’INSEGNANTE DI SCUOLA PRIMARIA anche se prevalentemente centrata sull’interazione diretta con i bambini e i colleghi, richiede dedizione all’attività di progettazione e studio. La classe che un insegnante si trova di fronte è al massimo composta da 25 allievi (20 se all’interno è presente un allievo diversamente abile).

Attività e competenze

ATTIVITÀ

COMPETENZE

RISULTATI

Progetta

  • analizzare le indicazioni ministeriali
  • individuare linee guida e principi generali della progettazione
  • elaborare collegialmenteil Piano dell’Offerta Formativa (POF), in cui vengono presentate le linee guida del percorso educativo offerto dalla scuola, in relazione al contesto socio-culturale ed economico del territorio

POF

Definisce il percorso formativo

  • definire le competenze che gli alunni devono sviluppare
  • definire le tematiche portanti da seguire durante l’anno scolastico per ogni area di intervento
  • definire il piano formativo per ogni classe
  • redigere il piano personalizzato delle attività educative, redigere il piano educativo individualizzato tenendo conto delle difficoltà individuali, della presenza di stranieri, sapendo individuare tempi, modi, strategie adeguate alla situazione
  • definire tempi e modalità di apprendimento
  • individuare i libri di testo e gli altri sussidi (multimediali, esperienze di visite guidate, visite presso parchi, musei, biblioteche, ecc.)

Percorso formativo

Prerequisiti iniziali

Obiettivi formativi definiti

Piani personalizzati

Progetta in dettaglio

  • individuare obiettivi educativi e di apprendimento commisurati ai bisogni e alle potenzialità degli allievi
  • progettare interventi didattici che tengano conto di una utenza diversificata etnicamente, culturalmente, ecc.
  • utilizzare gli esiti della ricerca educativa per pianificare interventi efficaci e teoricamente fondati
  • selezionare le metodologie didattiche da utilizzare (cooperative learning, peer tutoring, ecc.)
  • selezionare i contenuti per la didattica
  • preparare le lezioni e le attività
  • revisionare il percorso in base ai feed back ricevuti dal gruppo e dai soggetti
  • prevedere percorsi di potenziamento e recupero per chi è più in difficoltà (difficoltà di apprendimento, acquisizione linguistica per gli stranieri, arricchimento lessicale per bambini deprivati, …)
  • progettare metodi e strumenti per favorire le relazioni in classe

Progetto mensile/settimanale di sottogruppi omogenei per metodologie didattiche

Realizza le attività educative e didattiche

  • proporre i contenuti disciplinari attraverso metodi e tecniche efficaci e commisurati alle caratteristiche del gruppo e del singolo
  • favorire la relazione costruttiva tra gli allievi
  • cogliere i feed back da parte degli allievi
  • organizzare iniziative didattiche esterne alla scuola
  • promuovere i fondamenti dell’educazione civica
  • gestire in modo integrato classi eterogenee per la presenza di bambini con necessità educative speciali
  • favorire l’integrazione scolastica dei bambini disabili
  • favorire l’integrazione scolastica degli alunni stranieri
  • proporre attività di educazione ai valori per favorire la crescita e la maturazione personale
  • promuovere l’attivazione dei processi cognitivi attraverso le attività didattiche correnti
  • gestire la disciplina, favorire l’autoregolazione (controllo delle emozioni e dei comportamenti), prevenire forme di bullismo

Attività pedagogiche realizzate secondo il progetto e i piani personalizzati

Monitora e valuta l’andamento e l’esito del percorso formativo

  • realizzare attività di valutazione formativa che favoriscano la motivazione intrinseca, la fiducia in sé, ecc.
  • stabilire insieme con i colleghi i criteri di valutazione
  • valutare l’efficacia delle attività
  • costruire e somministrare prove per la valutazione dell’apprendimento
  • valutare i risultati raggiunti confrontandoli con quelli delle altre classi
  • redigere registri e schede di valutazione
  • effettuare analisi dei dati relativi alla valutazione attraverso elaborazioni statistiche

Esito del percorso formativo e obiettivi di apprendimento raggiunti

Registro compilato

Scheda di valutazione redatta

Progetto formativo ridefinito

Gestisce le relazioni

  • partecipare alle riunioni di équipe, agli incontri con tutti gli insegnanti dell’istituto e degli organi collegiali della scuola
  • comunicare strategie educative e didattiche con i genitori
  • condividere i principi educativi e strategie d’intervento con i genitori
  • restituire ai genitori informazioni dettagliate sull’andamento dell’apprendimento e dello sviluppo cognitivo, emotivo, affettivo e relazionale degli allievi 
  •  comunicare e condividere strategie educative con i referenti delle strutture educative e assistenziali del territorio
  • condividere la progettazione e la valutazione individualizzata per il bambino disabile con i genitori e gli specialisti della sanità
  • partecipare e promuovere progetti sul territorio
  • partecipare all’organizzazione scolastica, alla gestione di problemi collettivi

Riunioni, incontri svolti; relazioni e contatti gestiti

Partecipa a percorsi di aggiornamento

  • individua gli ambiti in cui le proprie conoscenze e abilità possono essere ampliate
  • esplora le modalità per realizzare attività di aggiornamento e sceglie quelle ritenute più adeguate a soddisfare le proprie esigenze formative

Obiettivi dell'aggiornamento raggiunti

Quali conoscenze è necessario avere?

Conoscenze specialistiche

  • Pedagogia e didattica speciale
  • Psicopatologia dello sviluppo
  • Neuropsicologia infantile
  • Conoscenze estese a tutti gli ambiti disciplinari (linguistico, matematico, scientifico, storico, artistico, motorio sportivo, informatico…)
  • Metodi per la ricerca educativa
  • Metodologie e tecniche didattiche
  • Docimologia
  • Tecnologie per l’educazione
  • Tecniche di comunicazione verbale e non verbale
  • Tecniche ludiche e di animazione

Conoscenze generali

  • Pedagogia
  • Pedagogia interculturale
  • Sociologia dell’educazione
  • Contesto socio-culturale ed economico del territorio
  • Legislazione scolastica generale e in materia di integrazione
  • Elementi di psicologia dell’età evolutiva e dinamica
  • Elementi di psicologia dell’apprendimento e dello sviluppo
  • Metodi di valutazione di progetti formativi

Che cosa deve saper fare?

Abilità specialistiche principali

  • Applicare metodologie di rilevazione dei bisogni educativi e formativi
  • Applicare metodologie di pianificazione e progettazione didattica
  • Elaborare programmi didattici e selezionare metodologie adeguate
  • Saper lavorare con utenze differenziate
  • Utilizzare applicazioni didattiche informatiche e audiovisive
  • Applicare tecniche di gestione d’aula
  • Saper organizzare ambienti di apprendimento
  • Applicare tecniche di verifica e valutazione dell’apprendimento e della maturazione personale
  • Applicare tecniche di verifica dell’efficacia dei metodi e tecniche degli interventi
  • Utilizzare strumenti e strategie per l’autoaggiornamento e l’autoformazione personale

Abilità generali principali

  • Metodi e tecniche di osservazione e ricerca empirica
  • Applicare tecniche di ascolto
  • Utilizzare tecniche di gestione delle dinamiche di gruppo
  • Utilizzare tecniche di gestione dei conflitti
  • Applicare metodi e tecniche di comunicazione differenziata in base al target (bambino, famiglia, colleghi, dirigenti scolastici)
  • Applicare tecniche di comunicazione verbale e non verbale
  • Proporre i contenuti oggetto dell’intervento
  • Applicare tecniche di redazione di report di valutazione di attività
  • Gestire le relazioni con il territori

Quali comportamenti lavorativi deve sviluppare?

Creatività

ricercare soluzioni originali ed efficaci, approcciare in modo creativo i problemi di lavoro, tentare soluzioni non convenzionali, sviluppare un ambiente favorevole all’innovazione

Flessibilità-Adattabilità

modificare comportamenti e schemi mentali in funzione delle esigenze del contesto lavorativo, sapersi adattare ai cambiamenti e alle emergenze, lavorare efficacemente in situazioni differenti e/o con diverse persone o gruppi

Orientamento all’innovazione e al cambiamento

essere aperti a idee e approcci nuovi, saper individuare e cogliere le opportunità, non temere l’errore ma piuttosto viverlo come un’occasione di apprendimento e miglioramento

Percorso formativo formale

L’unico percorso formativo possibile per diventare Insegnanti di scuola Primaria è il Corso di Laurea a ciclo unico di 5 anni in Scienze della Formazione Primaria.

Scienze della Formazione Primaria è un corso di laurea a numero programmato, definito secondo il fabbisogno regionale annuo di docenti delle scuole dell’infanzia e primaria, in base alla stima del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della ricerca, al fine di favorire l’inserimento lavorativo di quanti conseguono la laurea magistrale in Scienze della Formazione Primaria.

Il conseguimento del titolo di studio abilita alla professione, permettendo l'inserimento nella II fascia delle graduatorie di Istituto ai fini del conferimento delle supplenze e costituendo requisito d'accesso ai Concorsi per accedere di ruolo.

Un percorso specifico riguarda gli insegnanti di sostegno. In base al Decreto Legislativo 66/2017 devono infatti superare un corso di specializzazione che comporta l'acquisizione di 60 crediti formativi relativi alle didattiche dell'inclusione. Ne è parte anche un tirocinio di 300 ore, che equivale a 12 cfu. Si segnala che il recente concorso straordinario per diventare insegnante di sostegno nel 2019 richiede che il candidato, oltre ad aver effettuato il corso di specializzazione, abbia svolto almeno due annualità di servizio negli ultimi anni, anche in modo non continuativo, su posto comune o di sostegno.

Percorso formativo consigliato

Uno dei possibili canali di avvicinamento e conoscenza della professione è costituito dal tirocinio formativo previsto dall’ordinamento degli studi dei singoli corsi di laurea. Attraverso questa esperienza in situazione, l’aspirante INSEGNANTE DI SCUOLA PRIMARIA può rendersi conto delle competenze richieste, delle attività concrete in cui si sviluppa la professione e delle condizioni di lavoro nelle quali si esercita il ruolo.

L’inizio della carriera è caratterizzato dal ricoprire incarichi temporanei per la sostituzione di docenti (supplenze). Questo periodo può anche durare diversi anni e possono susseguirsi incarichi di supplenza in diverse scuole, intervallati anche da periodi di inattività durevoli.

Nelle scuole paritarie, l’inserimento può avvenire in maniera più diretta, attraverso l’incarico di ruolo, preceduto tuttavia da un periodo di durata variabile, caratterizzato da incarichi a tempo determinato e supplenze.

Come si sviluppa la carriera?

Il passaggio da insegnante supplente a insegnante di ruolo avviene mediante concorso ed è la prima importante progressione nella carriera che garantisce continuità nell’esercizio della professione.

Una volta ottenuto l’ingresso in ruolo le uniche possibilità di avanzamento si sostanziano negli scatti di anzianità di servizio e nel superamento di concorsi pubblici per il ruolo di Dirigente scolastico

Altra possibilità, non priva di difficoltà, è costituita dall’ottenimento del distacco presso Università, istituti culturali, altre amministrazioni statali o enti e associazioni per svolgere attività educative o amministrative.

Informazioni

Ascolta i consigli di Domenico Chiesa, Presidente del Forum Regionale Educazione e Scuola del Piemonte.

Volumi
  • Elio Damiano, 2007, Il sapere dell'insegnare. Introduzione alla Didattica per Concetti con esercitazioni, FrancoAngeli, Milano
  • Dolto, F. 1985, Le parole dei bambini, Mondatori, Milano
  • Pennac Daniel, 2008, Diario di scuola, Editore Feltrinelli,
  • Roggero Marina, 1999, L' alfabeto conquistato. Apprendere e insegnare nell'Italia tra Sette e Ottocento, Il Mulino, Bologna
  • Di Pol R.S., 2004, Educazione e diritti umani, Marcovalerio, Torino
  • Gobbo F., 2008, L’educazione nel tempo dell’intercultura, Carocci, Roma.
  • Mariani A.M., 2006, La scuola può fare molto, ma non può fare tutto, SEI, Torino
  • Moscato MT., 2008, Diventare insegnanti, Verso una teoria pedagogica dell'insegnamento, Editrice La Scuola, Brescia
  • Pavone M,, 2004, Personalizzare l’integrazione, Editrice La Scuola, Brescia
  • Damiano E., 2008, L’insegnante identificazione di una professione, Editrice La Scuola, Brescia
  • Scurati C., 1997, Pedagogia della Scuola, Editrice La Scuola, Brescia
Riviste
  • Scuola italiana moderna, Editrice La Scuola
  • Dirigenti scuola, Editrice La Scuola
  • Pedagogia e vita, Editrice La Scuola
  • Cadmo, Giornale italiano di Pedagogia sperimentale, Franco Angeli
  • L'integrazione scolastica e sociale, Rivista pedagogico-giuridica per scuole, servizi, associazioni e famiglie, Edizioni Erickson
  • Orientamenti Pedagogici, Edizioni Erickson
  • Psicologia e scuola, Giunti scuola
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