Quali sono le condizioni di lavoro?

In tutti gli ambiti di lavoro descritti il MEDIATORE LINGUISTICO E CULTURALE può lavorare come lavoratore autonomo, aprendosi una partita Iva, o collaborare con le organizzazioni attraverso contratti a progetto o prestazioni occasionali.

Deve possedere un’ampia flessibilità nell’organizzazione del proprio lavoro, dal momento che le sue attività, gli orari e i contesti di lavoro dipendono dagli specifici progetti e interventi per i quali è richiesta la sua competenza.

 

SERVIZI SOCIALI E SANITARI, CARCERI, COOPERATIVE E ASSOCIAZIONI

All’interno dei servizi sociosanitari, il MEDIATORE LINGUISTICO E CULTURALE interagisce con tutto il personale medico, sanitario ed educativo: assistenti sociali, educatori professionali, assistenti sanitari, medici, infermieri, psicologi.

 

SCUOLE

Nelle scuole, l’intervento del MEDIATORE LINGUISTICO E CULTURALE è integrato alle attività degli insegnanti e, in fase progettuale, del dirigente scolastico.

Nel nostro territorio, i servizi sociali, sanitari e scolastici evidenziano una particolare esigenza di esperti di lingua cinese, araba e hindi, in riferimento alle zone interessate dal fenomeno migratorio di comunità appartenenti a queste aree linguistiche.

 

AZIENDE PRIVATE E SOCIETA’ DI SERVIZI

Nel caso delle aziende private, il MEDIATORE LINGUISTICO E CULTURALE può essere assunto anche con contratto di lavoro subordinato. Può lavorare in una sede italiana o estera, inquadrato secondo la normativa contrattuale italiana, o presso una sede estera con contratto di lavoro locale.

Nelle aziende si relaziona con personale tecnico, con addetti agli uffici commerciali e amministrativi e/o direttamente con i responsabili di azienda. 

 

Indipendentemente dall’ambito lavorativo, l’intervento del MEDIATORE LINGUISTICO E CULTURALE non si limita alla traduzione di contenuti in un diverso codice linguistico, ma richiede necessariamente una particolare attenzione all’interpretazione del significato del messaggio e alla trasposizione interculturale della comunicazione, anche nei suoi aspetti relazionali e non verbali. Deve infatti essere in grado di esplicitare modelli, rappresentazioni ed atteggiamenti legati all’appartenenza culturale, mantenendo comunque una posizione di neutralità nello scambio, limitandosi a garantire l’efficace trasmissione del messaggio e a verificarne la corretta comprensione.